Cosa c’è da sapere sulla nutraceutica: quando il cibo diventa una medicina
Con un mercato destinato a raggiungere i 300 miliardi di euro entro il 2030, ecco perché la scienza degli alimenti è molto più di una moda. Dallo studio dei principi attivi al cibo funzionale

Il cibo può essere usato come medicina
A livello globale sta conoscendo un vero e proprio boom, confermato dai numeri: secondo gli analisti di ‘Grand view research’, il mercato della nutraceutica toccherà i 327 miliardi di dollari (oltre 301 miliardi di euro) entro il 2030, segnando un +84% rispetto al 2023. Ma chi è pronto a liquidare come una moda quella che è, invece, una vera e propria disciplina – con tanto di studi scientifici a supporto – dovrà ricredersi: la nutraceutica indaga i principi attivi degli alimenti, testandone gli effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie.
Il termine stesso, nutraceutica, nasce dalla fusione delle parole “nutrizione” e “farmaceutica” e indica, appunto, come “curarsi mangiando”. Attraverso una rinnovata relazione tra biologia, chimica e medicina, la disciplina si focalizza sul rapporto tra le abitudini alimentari e la salute degli individui.
Il cibo come medicina: una storia millenaria
Se facciamo un passo indietro e torniamo alle origini della civiltà, scopriamo facilmente come svariate comunità fossero già in grado di utilizzare gli alimenti come rimedi, sia a scopo terapeutico, sia per la prevenzione di alcune patologie. Ad esempio, la medicina ayurvedica – nata in India, nel V secolo a.C., dalla tradizione dei Veda (i testi sacri della religione indù) – sviluppa una visione dell’alimentazione che potremmo considerare estremamente attuale.
Secondo l’Ayurveda, ogni persona ha una caratteristica fisica diversa, dunque non esiste uno stile alimentare adatto a tutti. Non solo: a prescindere dalle proprie caratteristiche fisiche, è necessario prestare attenzione al ‘prana’ del cibo, ossia all’energia vitale che esso custodisce. Già questa antica tradizione riteneva che gli alimenti freschi e coltivati in modo naturale fossero più ‘ricchi’ di energia; dunque, fossero da preferire a quelli processati o conservati.
Al greco Ippocrate di Coo - vissuto nella Grecia classica del IV secolo a.C. e ritenuto tuttora il padre della medicina occidentale - si suole attribuire questa celebre citazione: “Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”.
Quando è nata la nutraceutica
Nel corso degli anni Ottanta del ‘900, furono gli studiosi giapponesi a riprendere queste tradizioni e ad approfondirle in modo scientifico, gettando, così, le basi per lo sviluppo della moderna nutraceutica. Successivamente, nel 1989, il ricercatore statunitense Stephen De Felice coniò il termine ‘nutraceutica’, col quale voleva definire l’applicazione in ambito farmaceutico dei nutrienti riscontrati negli alimenti. Un’applicazione possibile grazie al contemporaneo progresso tecnologico.
Nutraceutica e alimenti funzionali
La nutraceutica studia gli estratti di piante, animali, minerali e microrganismi, accomunati da una funzione benefica sulla salute dell’uomo. Per estensione, il concetto di nutraceutico si è sviluppato anche nell’industria alimentare: nutrienti realizzati con sintesi chimica sono stati introdotti, infatti, nella produzione degli alimenti, dando origine ai cosiddetti “cibi funzionali”, tra cui, ad esempio, il latte arricchito di vitamina D.
Nel campo farmaceutico, il nutraceutico è un composto di sostanze estratte dalla natura o ricavate da sintesi chimica, legate da una sinergia d’azione nei confronti dell’obiettivo ricercato sulla salute. Con la nutraceutica si vuole poter beneficiare dei principi attivi presenti naturalmente negli alimenti senza dover mangiare tutti i giorni, in quantità notevoli, lo stesso cibo. Ad esempio, per poter introdurre il giusto apporto giornaliero di ferro dovremmo mangiare un quantitativo letteralmente spropositato di spinaci: da qui l’importanza della nutraceutica e dell’assunzione dei nutraceutici per soddisfare il fabbisogno quotidiano di sostanze utili al nostro organismo.
Cosa sono i nutraceutici?
La maggior parte dei nutraceutici ha origine vegetale e si trova nella frutta e nella verdura: basti pensare alle fibre, alle proteine della soia, ai fitosteroli e polifenoli. Che effetti hanno? La gamma di possibilità offerta dal consumo di nutraceutici è sterminata: si va dal mantenimento del benessere alla prevenzione delle patologie cardiovascolari e degenerative, dal rafforzamento del sistema immunitario al miglioramento della regolarità intestinale, fino al supporto alle prestazioni sportive.
Lo studio dei nutraceutici presenti in natura ha portato, negli anni, alla realizzazione di una vasta gamma di integratori, disponibili in farmacia e nei canali distributivi specializzati. Prima di acquistarli e farne uso, tuttavia, è bene chiedere consiglio al proprio medico o al farmacista e optare sempre per i preparati caratterizzati da un alto profilo di sicurezza e tollerabilità, realizzati nel rispetto della normativa vigente, particolarmente rigorosa soprattutto nei Paesi Ue.