Con il sostegno di:

Alcune persone paralizzate sono tornate a camminare grazie a una nuova terapia

Una combinazione di stimolazione elettrica e esercizi hanno portato 9 persone a riprendere la capacità di camminare, una esperimento straordinario

16/11/2022
nuova-terapia-camminare

Una sorta di miracolo a base di elettrostimolazione e esercizio. Alcune persone con lesioni spinali croniche, impossibilitate a camminare, hanno ripreso la capacità di farlo grazie a un mix di stimolazione elettrica e intensa terapia fisica. Un evento straordinario reso possibile da uno studio condotto da ricercatori del gruppo di ricerca del Politecnico federale di Losanna (EPFL), pubblicato sulla rivista Nature.

Si tratta di nove persone che soffrivano di paralisi grave o completa a causa di danni al midollo spinale e che si sono sottoposte al programma speciale messo a punto dal team svizzero. I volontari hanno riscontrato miglioramenti immediati e hanno continuato a farlo anche cinque mesi dopo. Questo grazie all’identificazione, da parte dei neurofisiologi, dei gruppi nervosi stimolati dalla terapia.

 

La stimolazione elettrica per riattivare i neuroni

Lo studio, condotto sui topi, ha analizzato le cellule nervose che determinao la deambulazione e si trovano nella sezione del midollo spinale che attraversa la parte bassa della schiena. Le lesioni al midollo spinale, come quelle riportate dalle persone coinvolte nello studio, possono interrompere la catena di segnali provenienti dal cervello, impedendo di camminare anche quando i neuroni lombari sono ancora intatti. Di fatto, i neuroni dei muscoli non riescono a ricevere i comandi del movimento, diventando immobili e portando potenzialmente a una paralisi permanente delle gambe.
I ricercatori hanno utilizzato la stimolazione elettrica del midollo spinale per invertire questa paralisi.

 

Come funziona la terapia per tornare a camminare

Il midollo spinale è stato stimolato da un neurotrasmettitore impiantato chirurgicamente. Nel frattempo, i pazienti sono stati sottoposti a un processo di riabilitazione intensiva che prevedeva un sistema di supporto robotico che li assisteva mentre si muovevano in più direzioni.

Dopo 5 mesi di stimolazione e riabilitazione, da quattro a cinque volte alla settimana, tutti i pazienti sono tornati a camminare, muovendo i passi con l’aiuto di un deambulatore.
Il risultato ha sorpreso anche i ricercatori, che hanno visto nei volontari una riduzione dell’attività neurale nel midollo spinale lombare. “Non dovrebbe essere una sorpresa”, ha commentato l’autrice Courtine a Dyani Lewis, “perché nel cervello, quando si impara un compito, è esattamente quello che si vede: ci sono sempre meno neuroni attivati” man mano che si migliora.

 

Nuove prospettive per chi è immobilizzato

L’elemento chiave per questa sorta di miracolo è un tessuto costituito da cellule chiamate neuroni SCVsx2::Hoxa10, che non sembra essere necessario per la deambulazione negli animali sani, ma invece risulta essenziale per il recupero dopo una lesione spinale. Questi neuroni trasformano le informazioni provenienti dal sistema nervoso centrale in comandi esecutivi, che vengono poi trasmessi ai neuroni responsabili della produzione della camminata.

Si tratta di solo uno dei componenti di una catena molto complicata di cellule messaggere e riceventi, cosa che fa pensare al team che ci sia ancora molto da indagare.
Ma questi esperimenti hanno confermato che il coinvolgimento di questi neuroni è fondamentale per il recupero della deambulazione dopo la paralisi. Una scoperta che apre nuove posisbilità nelle terapie di recupero per pesone che sembrano impossiblitate a muoversi, migliorando in modo impresionante la qualità della loro vita.