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Agrumi, una ’medicina’ facile e per tutti

Arancia, mandarino, pompelmo, bergamotto, limone: vitamina C molto altro per l’organismo

19/02/2023 - di Ciro Vestita

“Vatti a fidare degli amici”, deve aver pensato Re Artù quando scoprì la liason amorosa fra sua moglie Ginevra e Lancillotto, primo cavaliere della Tavola Rotonda. Nonostante l’intervento pacificatore del Mago Merlino, finì così quel periodo splendido di pace ed amicizia nella Fortezza di Camelot. Non sappiamo se tutto ciò sia realmente accaduto: realtà o leggenda, nella cultura anglosassone il mito di Re Artù e dei suoi cavalieri è profondamente radicato, al punto, ad esempio, che dopo l’assassinio del presidente John Kennedy in Texas, la vedova Jacqueline disse ai giornali che il felice periodo che aveva vissuto col presidente era stato talmente bello da considerarlo una vera “Camelot”, finito purtroppo anche esso in una grande tragedia. Quello che sappiamo di certo è che con il ritiro delle truppe romane nel 400 d.C iniziò in Inghilterra il periodo detto Arturiano, caratterizzato da una fiorente agricoltura fatta di immense distese coltivate a fragole e mirtilli, frutti che ben si integravano con il clima umido di quelle terre. E per gli inglesi la fragola (strawberry) divenne il frutto nazionale, celebrato (molti secoli dopo re Artù), anche dai Beatles nella loro ’Strawberry fields forever’.

 

In dietologia i frutti di bosco sono considerati dei veri nutraceuti alimenti cioè che nutrono e curano nello stesso tempo. Sono infatti ricchissimi di acido ellagico, una sostanza dal forte potere antitumorale. Le prime fragola compaiono già sui banchi dei mercati: grazie infatti alle coltivazioni in serre le troviamo ormai anche a febbraio, anche se personalmente preferisco aspettare aprile per mangiare quelle nate in campo aperto.

 

Adesso invece in pieno inverno bisogna approfittare dei nutraceuti per eccellenza: gli agrumi. In questo periodo dalla piana di Catania lo shock termico fra il tepore diurno ed il gelo notturno crea quei capolavori nutrizionali che sono le arance Tarocco, ricchissime in rossi pigmenti antocianici così utili per la nostra salute. Ma è utile anche approfittare di agrumi meno conosciuti quali i Kum Quat (mandarini cinesi) onnipresenti nell’Italia meridionale: la loro marcia in più è dovuta alla gradevolezza della buccia edule che permette di assimilare anche le mille preziose sostanze che in essa sono presenti.

 

I pompelmi invece sono di un altro mondo: è recente la scoperta di una molecola chiamata Naringenina capace di attaccare addirittura il terribile virus della Epatite C. Se la molecola attacca questo mostro, è facile capire come possa contrastare virus molto più deboli, come quelli delle patologie raffreddative.

 

Poco conosciuto (gran peccato) è il bergamotto, molto usato in profumeria per i suoi delicati aromi. Il succo invece è un potentissimo anticolesterolemico. Utile per la nostra salute anche il chinotto, agrume con proprietà simili al bergamotto. Ma il re degli agrumi rimane il limone, non fosse altro per la sua facile reperibilità. È infatti una Cultivar che ha due fioriture durante l’anno e quindi lo possiamo trovare sia in inverno che in estate. Eccezionale il decotto della buccia (il cosiddetto ’canarino’), bevanda gradevole dal forte potere digestivo.

 

Facendo una spremuta di un mix di aranci, limoni ed altri agrumi ci assicuriamo il fabbisogno giornaliero di vitamina C. È quindi una bevanda ideale, anche se alla spremuta preferisco il frutto integro, perché mangiando un arancio a spicchi si assumono anche i filamenti bianchi, fibre importanti visto che sono il pasto della nostra flora batterica intestinale, considerata ormai il nostro esercito di difesa personale.

 

E’ servita una guerra per conoscere meglio il kiwi

Per il possesso del canale di Suez, nel 1956 l’Inghilterra dichiara guerra all’Egitto, senza interpellare gli americani storici alleati da sempre. Grave errore: il presidente Eisenhower non battè ciglio, ma ’incaricò’ la Borsa americana di rendere carta straccia ben 260 milioni di titoli in sterline. Un trauma per gli inglesi, che intravidero una terribile crisi economica. Dopo sette giorni le truppe inglesi si ritirarono e l’Inghilterra capì che il suo impero territoriale ed economico era ormai ben poca cosa.

 

Per superare la crisi ci fu in Inghilterra un ritorno alle tradizioni agricole: furono piantati milioni di alberi di Kiwi, frutto ’nato’ nei possedimenti inglesi in Nuova Zelanda. E fu una fortuna: questo frutto, fino al allora poco conosciuto, invase le tavole di mezza Europa grazie ai suoi immensi benefici: enorme ricchezza in Vitamina C e soprattutto grandi proprietà antinfiammatorie. Ma il merito dei kiwi è soprattutto quello di essere una grande arma antistipsi.