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L’ora legale conviene, spazza via l’effetto jet lag

09/10/2022

Adottare l’ora legale fissa per tutto l’anno, senza l’altalena dei cambi di registro in primavera e in autunno, potrebbe avere un impatto favorevole, consentirebbe di limitare gli scombussolamenti derivanti da alterazioni dell’orologio biologico interno, spazza via l’effetto jet lag, riducendo oltretutto i consumi di energia. Sul tema dell’adozione permanente dell’ora legale gli esperti si interrogano, vediamo pro e contro.
I medici dalla Società Italiana di Endocrinologia (SIE) ad esempio riconoscono gli indubbi vantaggi, anche se temono che conservare l’orario estivo anche d’inverno, alla lunga, possa influenzare assetto ormonale, metabolismo, abitudini. Ma quali sono le ragioni che consigliano di mantenere le lancette dell’orologio spostate stabilmente di sessanta minuti? Occorre considerare l’interazione tra ecosistema e genere umano. “L’introduzione dell’ora legale permanente in Italia – spiega Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale, (SIMA) –  porterebbe benefici a tutti: consumatori, imprese, economia e ambiente. La nostra proposta lanciata lo scorso settembre raccoglie consensi trasversali, ed è sfociata in una raccolta firme sul web con 60mila adesioni”.
Dati alla mano, Terna ha quantificato in 420 milioni di chilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 di ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di chilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati. L’abolizione del passaggio ora legale-ora solare consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerato il caro bollette, determinerebbe un risparmio sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio di esercizio.
La misura, si legge in una nota della Società Italiana di Medicina Ambientale, taglierebbe inoltre le emissioni responsabili dei cambiamenti climatici per un totale di 200mila tonnellate di anidride carbonica all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che vantaggi dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento. Senza contare, conclude Miani, i minori disagi e disturbi psico-fisici per i cittadini legati al cambio di orario due volte l’anno.
“L’impatto potrebbe essere positivo ad esempio sui bambini che potrebbero stare un’ora in più all’aria aperta e fare più movimento”, commenta da parte sua Annamaria Colao, ordinario di endocrinologia all’Università di Napoli, Federico II, presidente degli endocrinologi italiani aderenti alla SIE. A fronte dei benefici, tuttavia, l’ora legale permanente comporta anche qualche effetto indesiderato. I dati che arrivano dagli Stati Uniti mostrano che le persone che vivono all’estremità ovest di un fuso orario, quindi in una situazione simile a quello che si determinerebbe in Italia mantenendo l’assetto estivo anche d’inverno, in media riposano 20 minuti in meno ogni notte, un accenno di insonnia con qualche ripercussione sulla produttività, le funzioni endocrine e cardiovascolari.