Whirlpool, Roma invasa dagli operai. Todde: "Non possono scaricare lavoratori come pacchi"

Gli opeari stanno tappezzando la città con le scritte: “Boicotta Whirlpool - Napoli non molla”. Al loro fianco anche tre assessori di Napoli, intanto i sindacati chiedono ai Governo di far rispettare i patti alla multinazionale

I lavoratori Whirlpool arrivati a Roma

I lavoratori Whirlpool arrivati a Roma

Roma, 22 luglio 2021 – La città “invasa” dagli striscioni, centinaia di operai della Whirlpool di Napoli sono arrivati stamattina a Roma a bordo di sette pullman. Sono diretti sotto il palazzo del Mise, decisi a manifestare "contro l'arroganza dell'azienda” che ha dato avvio ai licenziamenti collettivi per 409 persone, di cui 340 operai. “Whirlpool ha aperto le procedure di licenziamento in barba alle richieste di sindacati e governo – dicono i sindacati – di utilizzare prima le 13 settimane di cassa integrazione previste dall'intesa sottoscritta da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria con il Mise".

Gli operai, ripartiti dalla stazione metro Anagnina e scesi a Termini per raggiungere il Mise, hanno intanto annunciato che tappezzeranno la città di etichette adesive con su scritto “Boicotta Whirlpool - Napoli non molla”. La manifestazione nazionale convocata dalle organizzazioni sindacali è accompagnata da 8 ore di sciopero collettivo.

Il Mise: “Le multinazionali non possano scaricare i lavoratori come i pacchi”

La rottura improvvisa dei tavoli delle trattative tra parti sociali e Ministeri da parte di alcune multinazionali ha creato uno scossone a Roma, facendo prendere posizione forte anche da parte del Governo. “Le multinazionali, soprattutto se hanno ricevuto contributi e sostegni, non possano scaricare i lavoratori come i pacchi", spiega la viceministra al Mise, Alessandra Todde, che annuncia regole più severe per le multinazionali anche se "bisogna rendere le aziende capaci di stare sul mercato e creare lavoro".

Una situazione allargata al mercato. "Sulle multinazionali, con il ministero del Lavoro – spiega la viceministra Todde – stiamo ragionando a uno schema che li obblighi almeno a seguire percorsi più civili, a non trattare i lavoratori come se fossero prodotti finanziari. Poi certo la libertà di impresa è sacra, ma se si utilizzano incentivi e ammortizzatori sociali bisogna mostrare responsabilità. Contro le delocalizzazioni, inoltre, ci sono gli incentivi Mise, il Fondo Salvaguardia da me istituito nella scorsa legislatura: è uno schema incisivo, chi accede ai fondi non può delocalizzare per 5 anni".

Sbarra (Cisl): “Subito un tavolo di monitoraggio a Palazo Chigi”

Sono quatto le vertenze nazionali che in questo momento stanno creando tensioni nel mondo del lavoro, da un capo all'altro dell'Italia il “modus operandi” è sempre lo stesso: forzature improvvise e licenziamenti. "Le vicende emblematiche della Whirlpool a Napoli, della Gianetti Ruote a Monza, della Gkn a Firenze e della Timken a Brescia – fa sapere il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra rappresentano la cartina di tornasole di un sistema economico e produttivo in crisi di identità, dove spesso prevale solo la logica del profitto e della speculazione finanziaria, senza alcun rispetto per le persone e complessivamente del nostro Paese".

Un appello all'associazione degli industriali e al Governo. "La Confindustria e le altre associazioni datoriali – continua Sbarra – devono fare di tutto per riportare queste aziende nel tracciato della responsabilità sociale. Allo stesso tempo diciamo al premier Draghi ed al Governo di mettere in campo ogni strumento per obbligare Whirlpool e tutte le altre aziende a rivedere la scelta di chiudere le fabbriche, attivando subito a Palazzo Chigi il tavolo di monitoraggio che abbiamo istituito sulle crisi aziendali".

Le istituzioni napoletane al fianco dei lavoratori

Su uno dei bus, fra le lavoratrici ed i lavoratori, anche la candidata sindaca di Napoli, Alessandra Clemente. "Oggi – dice l'assessora ai Lavori pubblici di Napoli – era necessario essere fisicamente con i lavoratori di Whirlpool per portare ancora una volta a Roma le istanze dei 340 operai del sito di via Argine. Questa lotta non riguarda solo queste donne, questi uomini e le loro famiglie, ma tutta la città di Napoli, perché non c'è presente né futuro senza lavoro ed è compito della politica essere presente per una causa giusta. Dobbiamo cambiare il destino di questa vertenza e il governo può ancora farlo". Nella capitale, per unirsi alla protesta, sono arrivati gli assessori napoletani anche Rosaria Galiero (Attività produttive) e Giovanni Pagano (Politiche del lavoro).