Mercoledì 24 Aprile 2024

Guerriglia tra ultras di Napoli e Roma in A1: 33 perquisizioni domiciliari

La Procura di Arezzo ha delineato le responsabiltà di 20 oltranzisti giallorossi, 12 azzurri e uno aretino che causarono ingenti danni nell'area di servizio di Badia Al Pino l'8 gennaio

Scontri tra tifosi di Roma e Napoli nell'area di servizio Badia al Pino (Arezzo) in A1

Scontri tra tifosi di Roma e Napoli nell'area di servizio Badia al Pino (Arezzo) in A1

Roma, 21 marzo 2023  - Perquisizioni questa mattina nei confronti di 33 ultras di Napoli, Roma e di uno della tifoseria aretina. Il Decreto di perquisizione personale e locale, di cui si sta occupando nelle diverse sedi la Polizia di Stato, è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo nell’ambito del procedimento penale che riguarda gli scontri tra opposte tifoserie avvenuta nell’area di servizio autostradale di Badia Al Pino, nell'Arentino, lo scorso 8 gennaio. Il provvedimento è frutto delle evidenze investigative emerse nell’ambito dell’attività di indagine condotta dai poliziotti della Digos con l’ausilio della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo e ha la finalità di acquisire ulteriori elementi di prova per definire le condotte di responsabilità dei soggetti  coinvolti negli eventi.

Cos'era accaduto

L'8 gennaio 2023 ci fu un duro scontro, anche mediante l’utilizzo di oggetti contundenti, tra le frange ultras delle tifoserie calcistiche di Napoli e Roma, entrambe in transito in quel tratto autostradale e dirette rispettivamente la prima a Genova (per disputare la partita di calcio Sampdoria - Napoli)  e l’altra a Milano (ove era in programma il match Milan Roma).  Per diversi minuti elementi di opposte fazioni si sono fronteggiati su più aree del tratto autostradale adiacente all’area di servizio, impegnando direttamente la corsia di transito in direzione Nord, di fatto determinando l’interruzione del traffico veicolare che, protratto nel tempo, ha causato una coda di veicoli fermi lunga circa 9 km. Il continuo lancio di oggetti reciproco, l’accensione di torce e l’esplosione di petardi ha interessato anche la carreggiata opposta, in direzione sud, creando serie condizioni di pericolo per i mezzi in transito.

La Polstrada ha scongiurato il peggio

Sul posto la presenza di personale di Polizia, giunto sul luogo degli eventi quasi contestualmente ai gruppi ultras, ha scongiurato il peggio evitando che gli scontri interessassero gli utenti in sosta nei locali di ristorazione dell’area di servizio. La successiva attività di approfondimento investigativo si è concentrata sull’analisi delle immagini realizzate nell’occasione da alcuni utenti della strada, nonché da quelle registrate dal sistema di videosorveglianza presente nell’area di servizio. Ciò ha consentito di delineare alcune posizioni di responsabilità riferibili a 20 aderenti ai sodalizi ultras della Roma, 12 a quelli della tifoseria oltranzista napoletana e uno a gruppi ultras dell’Arezzo, soggetti nei cui confronti si è proceduto con le perquisizioni. Subito dopo le azioni in autostrada gli inquirenti, grazie alle immagini, riuscirono a identificare 180 ultras: poco più di un centinaio di tifosi romanisti vennero identificati a Milano ed un'ottantina di napoletani a Genova. 

Dopo quelli dell'8 gennaio in autostrada uno dei momenti peggiori registrati per gli scontri tra le tifoserie calcistiche si è registrato a Napoli mercoledì scorso, 15 marzo (ma già dalla sera precedente quando i tedeschi sono giunti in città) in occasione della partita di Champions League tra Napoli e Eintracht.  Napoli-Eintracht, prima condanna a 2 anni e 6 mesi. Daspo di 3 anni per 5 tedeschi