Turista israeliana accoltellata, Chomiak si dichiara innocente: "Non ero io nel video"

Il giovane resta in carcere. I pm: "Socialmente pericoloso, potrebbe colpire ancora". Nello zaino tre coltelli. La vita nell'ombra, in giro per l'Italia, del clochard polacco fermato a Milano per il tentato omicidio

Milano, 4 gennaio 2022 - "Non sono io quella persona". Così Aleksander Mateusz Chomiak, il senzatetto polacco di 24 anni fermato ieri per aver accoltellato a Roma una turista israeliana, ha negato di essere l'uomo ripreso nelle immagini che documentano l'aggressione e si è dichiarato innocente. "Il mio assistito ha risposto alle domande e si dichiara estraneo ai fatti, sostiene di non essere neanche transitato a Roma Termini il 31 dicembre perché non aveva nessuna necessità". Lo ha riferito il suo legale, l'avvocato Francesca Rena, al termine dell'interrogatorio del giovane davanti al gip di Milano Natalia Imarisio nel carcere milanese di San Vittore. Il gip non ha creduto al racconto di Chomiak e ha convalidato il fermo - accogliendo così la richiesta del pm Enrico Pavone della misura cautelare del carcere - e depositerà poi l'ordinanza di custodia cautelare. Il giovane resta in carcere a San Vittore con l'accusa di tentato omicidio, in attesa del trasferimento al tribunale competente di Roma. 

Aleksander Mateusz Chomiak
Aleksander Mateusz Chomiak

I coltelli "li uso per tagliare il pane e per aprire le confezioni" di cibo, ha affermato Chomiak, rispondendo alle domande del gip. Il giovane ha inteso spiegare alla giudice che i due coltelli e il cutter che gli sono stati sequestrati fanno parte degli oggetti di uso quotidiano che un senzatetto, che vive per strada, ha con sé. Su uno dei coltelli, però, come risulta dalle indagini, sono state rinvenute "probabili tracce ematiche". Saranno solo gli accertamenti disposti a confermare se si tratta o meno di sangue e se appartenga alla vittima.

Sommario

La gip: la vittima "accoltellata con modalità brutali"

Il quadro indiziario a carico di Chomiak "è possente ed univoco". Lo scrive nel provvedimento, con cui convalida il fermo in carcere, la gip di Milano Natalia Imarisio. Il giovane, nell'interrogatorio a San Vittore, "ha fornito risposte perfettamente lucide e pertinenti, per quanto talora generiche e contraddittorie". Per il gip nessun dubbio che si tratti di un tentato omicidio date "le modalità brutali dell'aggressione (tali peraltro da neppure evidenziare - come anche desumibile dalla semplice visione delle immagini - un principale intento predatorio della vittima), la pacifica pericolosità dell'arma utilizzata, la ripetizione dei colpi inferti e la collocazione delle aree corporee colpite, oltre a integrare di per sé atti oggettivamente idonei a provocare la morte della vittima (la cui pronta reazione, peraltro, ha forse scongiurato conseguenze ben più gravi), fanno ritenere sussistente il dolo di omicidio, non potendosi ragionevolmente escludere che l'autore si fosse rappresentato l'evento morte come conseguenza altamente probabile (quantomeno alternativa a quella delle lesioni gravi) della propria condotta".  

Così come appare corretta la volontà del pm Enrico Pavone di non contestargli alcuna aggravante razziale: il fatto che si tratti di una ragazza di nazionalità israeliana (desumibile dalla scritte in ebraico visibili sulla sacca che aveva in spalla) "non pare di evidenza tale da poter essere vistosamente e prontamente collegato da una persona media ad un'appartenenza nazionale, etnica o religiosa".  Agli atti ci sono anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che lo riprendono mentre se ne va da un bar "senza pagare per il cibo asportato", il 27 dicembre. Un furto che lui stesso ha ammesso. Ma anche un episodio che ha portato al suo fotosegnalamento e ha "consentito il riconoscimento certo".  

Le tappe della vicenda: Chomiak era "un fantasma che si aggirava in giro per l'Italia"

Aleksander Mateusz Chomiak: "un fantasma che si aggirava in giro per l'Italia che si è reso autore di un atto illogico". Così gli inquirenti definiscono il giovane clochard polacco arrestato a Milano per l'accoltellamento della turista israeliana alla stazione Termini di Roma la notte di San Silvestro. La vittima Abigail Dresner, 24 anni, stava acquistando il biglietto per il ritorno a Tel Aviv quando è stata aggredita dal senza tetto.

Dopo l'aggressione si era dato alla fuga e stava tentando di scappare dal Paese quando è stato riconosciuto e fermato da due carabinieri, marito e moglie, fuori servizio. Lui Filippo Consoli e lei Nicoletta Piccoli i due militari protagonisti dell'arresto del polacco, avvenuto per caso ieri 3 gennaio, nel pomeriggio, a Milano.

Lo hanno visto sul vagone, riconosciuto per il berretto e le scarpe: Chomiak era vestito di nero con gli stessi abiti con cui appare nelle immagini davanti alle biglietterie automatiche di Termini. Quando la coppia è salita sul treno l'aggressore di Roma "era già seduto nel vagone ed era solo, c'eravamo solo noi e lui - hanno raccontato i due Carabinieri -, non era in mezzo a tante persone, forse anche per questo è stato più facile riconoscerlo. Salendo al piano di sopra del vagone ce lo siamo trovati davanti".

Ricercato da sabato: la fuga da Roma a Milano

Il giovane era ricercato da sabato. Dopo essere stato individuato, è stato trasferito nel carcere milanese di San Vittore. Quando il pm ha richiesto la custodia cautelare in carcere, ha sottolineato: "E' socialmente pericoloso e potrebbe colpire ancora". Ha anche detto che il gesto del giovane non ha motivazione. Nemmeno si può sapere al momento se avesse problemi psichiatrici. Non ci sono documenti che l'attestino e nelle fasi dell'arresto e in quelle successive non ha mai detto nulla ed è parso tranquillo. 

Nello zaino tre coltelli 

Due coltelli da cucina da circa 20 centimetri e un taglierino un po' più piccolo, sono le armi trovate nello zaino di Chomiak. Uno dei due coltelli il ragazzo l'ha "rubato", ha detto, perché un altro "non era abbastanza tagliente da affettare cibi e aprire" scatole. Le armi erano nascoste o nelle tasche della felpa che indossava o in uno dei due sacchetti con dentro della spesa che il giovane aveva con sé, ma non si sa se una delle tre possa essere l'ara dell'aggressione.

La prima ipotesi è che il giovane si sia liberato dell'arma, forse un coltello un po' più piccolo con cui ha infierito sulla sua vittima, scelta a caso. Tra l'altro nell'imputazione per tentato omicidio, si parla di "due coltellate all'addome e una al torace" ai danni della ragazza. 

La mamma di Abigail Dresner, la giovane israeliana accoltellata alla stazione Termini
La mamma di Abigail Dresner, la giovane israeliana accoltellata alla stazione Termini

Le parole di Abigail dall'ospedale

"Sta meglio, è una ragazza forte" ma preferisce affrontare questo momento "stretta nell'abbraccio delle persone più care", e per lei l'arresto di Aleksander Mateus Chomiak "è la fine di un incubo". Queste le parole che la madre di Abigail Dresner, la giovane ferita da Chiomiak, che è ricoverata al Policlinico Umberto I e si trova ancora in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. 

Le reazioni sul caso della politica 

''Ancora sangue per mano di uno straniero già noto alle forze dell'ordine e senza fissa dimora: raccogliamo i frutti di anni di buonismo, illegalità e impunità'', dice il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini, commentando l'arresto del cittadino polacco. Sul tavolo di Salvini c'è un piano con Fs per più di 1.500 tra donne e uomini che - nel giro di un triennio - supporteranno le forze dell'ordine per rendere ancora più controllate stazioni e treni.

Il testimone: "Ho visto l'aggressore con il coltello"

Tra le testimonianze agli atti dell'inchiesta sull'aggressione, c'è anche quella di una 'guida turistica', che ha visto in tv le immagini dell'autore del tentato omicidio e ha subito contattato le forze dell'ordine. Ha riferito di aver visto, "nel primo pomeriggio del 31 dicembre" in piazza Santa Maria delle Grazie a Roma, un uomo passare "con il manico di un grande coltello che fuoriusciva dalla cintola". E lo ha riconosciuto, poi, come l'aggressore della stazione ripreso nel video diffuso dai media. È quanto si legge nell'ordinanza a carico del 24enne polacco detenuto da ieri a San Vittore. Un dipendente di Fs, anche lui tra i testi, ha messo a verbale che il giovane, mentre fuggiva dopo l'aggressione, si è fermato "per raccogliere il coltello caduto a terra".

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