Triplice omicidio a Roma, fermato Giandavide De Pau: "Ricordo tanto sangue, poi il buio"

La svolta: il 51enne è accusato dei tre omicidi. Nel passato dell'uomo indagini legate alla criminalità organizzata romana

Roma, 19 novembre 2022 -  ''Ricordo tanto sangue in quegli istanti''. E' quanto dichiarato nel corso dell'interrogatorio in Questura a Roma, durato oltre 7 ore, da Giandavide De Pau, l'uomo sospettato di aver ucciso tre prostitute nel quartiere Prati giovedì scorso. Il 51enne ha ricostruito le ore precedenti ai fatti. Nega di essere stato in via Durazzo ma conferma di essere stato a "casa delle cinesi" e di avere "tamponato la ferita di una delle giovani". Poi il blackout e due giorni trascorsi "a vagare senza mangiare e dormire, con i vestiti ancora sporchi di sangue".

''Mercoledì una donna cubana è venuta a casa mia e abbiamo consumato droga. Poi il giorno dopo ho preso appuntamento a via Riboty con una cinese'' ha raccontato l'uomo.

E ancora: ''Ricordo di essere stato nella casa di via Riboty con delle ragazze cinesi e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un blackout, non ricordo più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo. Ho vagato per due giorni senza mangiare né dormire dopo sono andato a casa di mia sorella e di mia madre con i vestiti ancora sporchi di sangue, ero stravolto e ho dormito due ore sul divano, poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle 6 di mattina". 

"Ricordo di essere arrivato in auto a via Riboty, di essere entrato in un appartamento che ricordo essere al piano terra e lì ho lasciato il mio cellulare. Era la prima volta che andavo a casa dalle cinesi dopo un appuntamento preso per telefono". Gli investigatori, nel corso dell'atto istruttorio, avrebbero poi contestato a De Pau di essere stato ripreso dalle telecamere anche in via Durazzo, dove è stata uccisa Marta Torres Castano, 65enne colombiana. "Non ricordo di essere stato in quella casa. Non lo ricordo proprio, mi contestate due omicidi, quindi non avrebbe senso negarne un terzo", ha aggiunto.

De Pau, che nel 2008 e nel 2011 è stato anche ricoverato in un istituto psichiatrico di Montelupo Fiorentino, è in cura in una struttura Sert a Roma e sta seguendo un percorso farmacologico. "Arrivato in quella casa ero stravolto - ha aggiunto davanti agli uomini della Squadra Mobile -. Ho trovato una poltrona e sono crollato, ho dormito per due ore, poi sono arrivati gli agenti a prendermi". Nei suoi confronti i magistrati di piazzale Clodio contestano l'omicidio plurimo aggravato. Dell'arma utilizzata ancora non c'è traccia e sul punto l'uomo non avrebbe fornito alcun elemento. Risposte sulla lama utilizzata per i delitti potrebbero, però, arrivare dall'autopsia che verrà disposta entro lunedì. Dall'analisi delle tre salme anche riscontri su eventuali tracce biologiche lasciate dall'indagato. Per chi indaga De Pau avrebbe aggredito la ragazza cinese durante un rapporto sessuale. A quel punto, allertata dal trambusto, è intervenuta la seconda donna asiatica che era presente nell'appartamento al primo piano di via Riboty, a due passi dal tribunale. Per l'accusa De Pau l'ha uccisa e poi si è accanito sull'altra giovane massacrandola sul ballatoio che aveva raggiunto per tentare di scappare. Un modus operandi del tutto simile a quanto avvenuto in via Durazzo, con i fendenti inferti al petto durante un rapporto sessuale. 

Era l'autista del boss Senese

Giandavide De Pau, 51 anni, tossicodipendente, ha precedenti penali legati all'uso di stupefacenti ed è legato al clan camorristico dei Senese e alla criminalità romana.

Non un cittadino qualunque De Pau, che è stato l'autista del camorrista Michele Senese, ex boss del narcotraffico romano arrestato nel 2020 e condannato all'ergastolo. Il 51enne, comparso anche nell'inchiesta su Mafia Capitale, è stato fermato a Primavalle e ha numerosi precedenti per droga, armi, violenza sessuale, lesioni, ricettazione e violazione di domicilio, oltre a due ricoveri psichiatrici.

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Dormiva a casa della madre

L'uomo è stato rintracciato e bloccato questa mattina alle prime luci dell'alba dalla polizia a Primavalle nella zona di Roma nord senza alcun blitz nè irruzioni violente, si sono presentati nell'abitazione della madre in zona Ottavia e, con uno stratagemma, si sono fatti aprire la porta.  Il 51enne dormiva e non ha opposto resistenza.

A mettere le forze dell'ordine sulle sue  tracce, sarebbe stata una segnalazione arrivata da uno stretto parente. Una chiamata in cui si prefigurava un fatto grave, e che ha portato il familiare dell'uomo a collegare le sue frequentazioni con quanto avvenuto giovedì scorso e ad allertare le forze dell'ordine.

L'ora degli omicidi

Gli omicidi sarebbero avvenuti giovedì mattina 17 novembre tra le 10 e le 13 nel quartiere Prati. La svolta alle indagini sarebbe legata anche ad alcune testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine nelle ultime ore. In particolare gli elementi forniti da due cittadini cubani e una donna cubana di 30 anni che avrebbe passato la notte con il killer che gli avrebbe confessato gli omicidi. Una testimonianza quest'ultima fondamentale per far convergere le indagini su De Pau. 

Le vittime

A perdere la vita tre prostitute: Marta Castano Torres, colombiana di 65 anni e due cittadine cinesi.  Le vittime, due cinesi di cui non si conosce ancora l'identità e una colombiana, uccise nelle loro abitazioni, a poche centinaia di metri di distanza, in via Riboty e in via Durazzo.

Le tre escort sarebbero state accoltellate durante rapporti sessuali con un cliente. Con una lama appuntita, forse uno stiletto. Negli ambienti romani della prostituzione la paura è che ci possano essere nuovi omicidi. Oggi pomeriggio potrebbero saranno eseguite le autopsie sui corpi delle tre vittime. Questa mattina qualcuno ha portato due rose bianche sul luogo dei delitti. 

Telecamere nascoste, il volto e il dna del killer

L'omicida ripreso dalle telecamere. La polizia è arrivata al sospettato analizzando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nel quadrante tra le vie Riboty e Durazzo. Nelle immagini appare ripreso da diverse angolazioni il volto di un uomo, potrebbe trattarsi del killer di Prati.

Fra le telecamere analizzate anche quella nascosta dietro a un vaso che si affaccia sulla strada difronte all'appartamento in cui si prostituivano le due donne di origine cinese.

Gli inquirenti, inoltre, avrebbero trovato il dna dell'assassino sul citofono, sui letti e anche sui corpi delle tre donne vittime.

La fuga

Il killer ha ucciso per prima Marta Castano Torres, la 65enne colombiana pugnalata al torace. L'aggressione mortale sarebbe avvenuta in un seminterrato di via Durazzo 38 nel corso di un rapporto sessuale. A distanza di poco tempo è avvenuto, poi, il duplice delitto al primo piano di via Riboty dove sono stati rinvenuti i corpi le due donne cinesi di 45 e 25 anni circa, accoltellate. Anche loro si prostituivano. L'uomo si è appartato con la 45enne per avere un rapporto durante il quale l'avrebbe aggredita. Mentre la seconda è stata trovata sul pianerottolo in un lago di sangue, forse aveva tentato di scappare dal killer che è poi fuggito.