Omicidi a Roma, i video mentre uccideva le vittime. Il gip: De Pau sapeva quel che faceva

Avrebbe girato un video durante l'uccisione delle due escort cinesi. Resta in carcere Giandavide De Pau. Gli inquirenti stanno scavando nella sua vita

Roma, 23 novembre –  Avrebbe girato due video che sembrano un film dell'orrore mentre uccideva le escort cinesi. Emergono nuovi dettagli e dettagli agghiaccianti sui femminici di Prati mentre resta in carcere Giandavide De Pau, l'uomo arrestato per il triplice omicidio. Lo ha deciso il gip che al termine dell'interrogatorio di convalida. De Pau è attualmente detenuto a Regina Coeli in regime di estrema sorveglianza. Lui, De Pau, si sarebbe tappato le orecchie quando gli hanno fatto riascoltare i video che aveva girato durante gli omicidi. 

"Contrariamente a quanto sostenuto da De Pau circa il suo stato di confusione e di non ricordare nulla" tutti i dati raccolti "fanno presumere che fosse pienamente consapevole dei gravissimi fatti da lui commessi ai danni delle tre donne", afferma il gip di Roma nell'ordinanza emessa e con cui dispone il carcere per il 51enne che si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

"La estrema gravità dei fatti commessi in un brevissimo arco temporale ai danni di tre donne durante la consumazione di rapporti sessuali, la particolare efferatezza e brutalità dei tre omicidi, due dei quali addirittura ripresi in diretta dall'indagato, unitamente ai precedenti da cui lo stesso è gravato, appaiono sintomatici di una personalità particolarmente violenta, aggressiva e priva di freni inibitori e inducono a ritenere elevatissimo, attuale e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie", aggiunge il gip.

Spiegando che "sussiste altresì il concreto pericolo di fuga tenuto conto della condotta successivamente posta in essere dall'indagato come sopra specificata, nonché il pericolo di inquinamento probatorio potendo l'indagato, contattare persone a conoscenza dei fatti ancora da escutere (tenuto conto che dopo i fatti sono stati coinvolti una serie di soggetti appartenenti al mondo della prostituzione) ovvero sottrarre elementi di prova fondamentali ai fini di una compiuta ricostruzione dei fatti, avendo già occultato l'arma con la quale ha ucciso le vittime", conclude il gip.

Uccise in un'ora

Sono state uccise tutte nel giro di un'ora Li Yan Rong, 55 anni, Yang Yun Xia, 45 anni e Marta Castano Torres, 65enne colombiana, accoltellate a morte nel quartiere romano di Prati lo scorso giovedì 17 novembre. Il dato emerge dall'ordinanza cautelare firmata dal gip di Roma Mara Mattioli nei confronti di  De Pau. "Quanto sin qui rappresentato non pone dubbi in ordine al fatto che lo stesso soggetto ripreso dalle telecamere del supermercato Pim di via Riboty entrare alle ore 10.01 nello stabile al numero 28 ed uscire alle ore 10.41 per allontanarsi a piedi, poco dopo (alle ore 11.21) si è recato in via Durazzo a bordo di un'autovettura Toyota IQ di colore melanzana e, dopo aver parcheggiato, è entrato al civico di via Durazzo (11.22) per poi riuscire ed allontanarsi dopo circa 15 minuti (11.39) sempre a bordo dell'autovettura Toyota", scrive il gip. "Gli esiti dell'ininterrotta attività investigativa svolta successivamente consentono di ritenere certa anche l'identificazione di De Pau come il soggetto ripreso dalle telecamere entrare e uscire dai luoghi in cui sono stati perpetrati i barbari omicidi delle tre donne il 17 novembre 2022 negli orari in cui le stesse venivano uccise", si legge nell'ordinanza.

Aperti i cold case

Intanto oggi c'è stato un nuovo colpo di scena sugli omicidi di Roma. Gli inquirenti hanno riaperto il vecchio caso, risalente a molti anni fa, di una prostituta morta nella Capitale. La prima ipotesi è che la donna - sempre una prostituta - sia stata assassinata dalla stessa mano del triplice femminicidio di giovedì scorso: troppi elementi simili, compreso il modo in cui le quattro donne sono state assassinante. Potrebbe essere stato Giandavide De Pau, già in carcere per gli omicidi del 17 novembre al quartiere Prati – per chi indaga, infatti, ci potrebbero essere analogie con i delitti di cui è accusato il 51enne avvenuti in via Riboty e via Durazzo. Ma i sospetti potrebbero portare alla riapertura di altri gialli irrisolti. Gli investigatori stanno scavando nel passato di De Pau per cercare eventuali collegamenti con altri fatti di sangue avvenuti negli anni scorsi a Roma e che hanno avuto come vittime delle donne. Intanto l'uomo avrebbe un blackout rispetto a quanto accaduto nella giornata nera di giovedì scorso, almeno stando a qaunto riferito dal suo avvocato. 

De Pau è in isolamento al carcere di Regina Coeli, sorvegliato 24 ore su 24 e in cura farmacologica. La gip di Roma, Mara Mattioli, ha convalidato il fermo di Giandavide De Pau ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, come chiesto dalla procura di Roma, in relazione al triplice omicidio avvenuto giovediì scorso nel quartiere romano di Prati. Il 51enne resta quindi nel carcere di Regina Coeli. L'uomo, secondo l'accusa, avrebbe ucciso due cittadine di nazionalità cinese e una 65enne colombiana. De Pau, nel corso dell'atto istruttorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al suo fianco il suo difensore, l'avvocato Alessandro De Federicis.

Giandavide De Pau è in isolamento nel carcere di Regina Coeli a Roma
Giandavide De Pau è in isolamento nel carcere di Regina Coeli a Roma

Identificate le donne cinesi: chi sono

Identificate le due vittime cinesi, uccise giovedì scorso nell'appartamento di via Riboty. Sono la 55enne Li Yanrong e la 45enne Yang Yun Xiu: al momento del ritrovamento dei corpi, nell'abitazione c'era solo il documenti di una di loro, le due donne sono state identificate grazie al lungo lavoro di scavo della polizia scientifica e dell'Ufficio immigrazione. Ci sono voluti quasi sei giorni per risalire all'identità delle due prostitute uccise a Roma. Oggi si è tenuta l'udiuenza di convalida del fermo del presunto killer Giandavide De Pau.Il gip non ha ancora emesso il provvedimento ufficiale, il legale del presunto assassino ha chiesto di trasferire il 51enne in una struttura protetta, visto il profilo piscologico borderline

“Il mio assistito non ha risposto: dopo le 7 ore di interrogatorio in Questura, non voleva aggiungere nulla. È ancora molto confuso e non ricorda nulla. La procura contesta l'omicidio plurimo aggravato, ma senza premeditazione perché è difficilmente contestabile”. È il resoconto dell'avvocato Alessandro De Federicis dopo l'interrogatorio di convalida di Giandavide De Pau, l'uomo accusato del triplo delitto di Roma.

“In base a quanto so – continua il penalista – l'arma non è stata ancora trovata. Ho chiesto è di trovare una struttura adeguata alle sue condizioni, parliamo di una persona con disturbo della personalità borderline”, ha aggiunto il legale del presunto killer dei Prati. Attesi i risultati dell'autopsia sui corpi delle tre vittime per ricostruire l'esatto svolgersi dei fatti avvenuti giovedì scorso nel quartiere Prati di Roma. 

L'udienza di convalida 

De Pau si è avvalso della facoltà di non rispondere. É durato meno di mezz'ora lìinterrogatorio di gatanzia di  Giandavide De Pau, l’uomo che nei giorni scorsi avrebbe ucciso tre escort nel quartiere dei Prati a Roma. Il 51enne è comparso stamattina davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo. Arrestato pochi giorni dopo la scoperta del triplice omicidio – avvenuto nel raggio di un chilometro nelle mattinata del 17 novembre – De Pau è detenuto in isolamento al carcere di Regina Coeli.

“Probabilmente, dopo le sette ore di interrogatorio, oggi non risponderà al gip. Il suo profilo psichiatrico andrà esaminato, non solo da me ma anche dalla procura. De Pau era libero perché non aveva titoli per essere detenuto, e nessuno, neanche gli psichiatri che lo avevano visitato, si erano accorti della sua pericolosità''. Lo ha detto l'avvocato Alessandro De Federicis arrivando nel carcere di Regina Coeli, dove è da poco iniziato l'interrogatorio di convalida del fermo di Giandavide De Pau, accusato dei tre omicidi avvenuti giovedì scorso a Prati. Non è acora stata ritrovata l'arma dei delitti: dal tipo di ferite inferte, si pensa a un pugnale tipo stiletto.

L'arresto di Giandavide De Pau
L'arresto di Giandavide De Pau

Il killer è sotto farmaci

Affetto da un disturbo della personalista, il killer sarebbe tenuto sotto farmaci. Secondo il suo avvocato, De Pau non ricorda nulla di quanto avvenuto quel giorno. “Ho incontrato De Pau ieri, è in isolamento giudiziario e sanitario”, conferma l’avvocato del presunto killer dei Prati. “Non ha contezza e memoria di quello che è successo – spiega il penalista – per come l'ho visto io, è assente: mi sembra strano fosse in grado di organizzarsi una fuga. Dell'auto nel deposito giudiziario e del passaporto ho informazioni, so solo che il suo documento era scaduto da tempo”. Secondo le informazioni emerse ieri, il 51enne avrebbe consegnato 600 euro a una prostituta cubana per ottenere un passaporto falso con cui tentate la fuga all’estero.

De Pau duce di non ricordare nulla. Tuttavia, subito dopo la sua cattura, avrebbe riferito agli inquirenti di avere ucciso le due prostitute cinesi e negando l’omicidio di Martha Castano Torres, in arte Yessena: la prima escort uccisa in via Durazzo quella terribile mattina di sangue. Dopo averla accoltellata, De Pau avrebbe perfino cercato di tamponare il sangue che usciva a fiotti dal collo di una delle due donne cinesi.