Roma Termini, sparatoria: non solo taser, le richieste del sindacato di Polizia

Oltre ai dispositivi tecnici, Fsp chiede regole di ingaggio chiare, copertura "legale ed economica" e una sezione dedicata che faccia chiarezza in un mese

Valter Mazzetti sindacato Fsp Polizia di Stato

Valter Mazzetti sindacato Fsp Polizia di Stato

Una "copertura legale ed economica totale, sempre anticipata, con possibilità di rivalersi sull’operatore solo in caso di esito negativo del procedimento, dopo il terzo grado di giudizio" e soprattutto la "istituzione di una sezione giurisdizionale 'dedicata', che nell’arco di non oltre un mese sia in grado di definire vicende giudiziarie che travolgono non solo l’operatore in divisa, ma anche la funzione che rappresenta". Sono le richieste avanzate da Fsp, Federazione sindacale di Polizia, a proposito della vicenda avvenuta fuori dalla stazione Termini dove un poliziotto ha sparato, ferendolo in modo non grave, ad un cittadino ghanese di 44anni che brandiva un coltello. L’agente, da ieri, è indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.

Le "regole d'ingaggio"

A formulare le richieste sindacali è stato oggi il segretario generale Fsp Polizia di Stato, Valter Mazzetti, che, in una nota, ha precisato: "L’episodio ha messo in luce criticità irrisolte – aggiunge Mazzetti – rispetto a questioni fondamentali. Due cose sono necessarie:  anzitutto mettere l’operatore in condizione di ridurre in maniera drastica le occasioni di contatto con chiunque, e questo vale per casi come quello di Termini o per qualsiasi altro caso, nelle piazze o altrove. Ed è appena il caso di ribadire con forza che un taser, ad esempio, è strumento che serve a tutelare la vita, non a metterla a rischio. Secondo: mancando questo presupposto, o anche qualora noi avessimo dotazioni fondamentali che ancora non abbiamo, un operatore deve poter contare su protocolli e regole d’ingaggio chiari, non ipocriti, in linea con gli obiettivi delle norme che devono essere altrettanto chiare;  e nel caso di incidenti o episodi estremi, che sono purtroppo una realtà  strettamente ancorata al nostro lavoro, non a caso unico e specifico, deve poter contare su una tutela reale e totale da parte dell’amministrazione". Da qui la richiesta di copertura legale ed economica e l'istituzione della sezione giurisdizionale che operi in tempi ristretti.

"Solo a queste condizioni  - conclude Mazzetti - si potrebbe chiedere a un poliziotto che guadagna 1200 euro al mese di assumere, in una manciata di secondi, decisioni che pesano come macigni e che nessuno al mondo assumerebbe al suo posto. Mentre invece oggi gli agenti non solo lo fanno, ma poi subiscono anche recriminazioni e ritorsioni di ogni genere”.