Lazio Calcio, caso tamponi: il patron Lotito 'riabilitato' in appello, società multata

La sentenza riguarda la presenza in campo di Ciro Immobile e Djavan Anderson, nonostante di presumesse fossero postitivi ai test anti Covid, in due partite dello scorso campionato

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito

Roma, 19 ottobre 2021 – È arrivata la sentenza sul processo bis della Lazio, il caso tamponi si chiude con l’inibizione di due mesi al presidente Claudio Lotito e cinque mesi per i medici sportivi Ivo Pulcini e Fabio Rodia, oltre a 50mila euro di multa alla società sportiva. E così il patron dei biancocelesti potrà tornare negli spogliatoi della sua squadra, che giovedì disputerà la sfida di Europa League contro il Marsiglia, ma soprattutto lo riabilita al ruolo di consigliere federale. A deciderlo è stata la Corte d'appello federale della Figc, presieduta da Marco Lipari, del processo-bis per violazione dei protocolli anti- Covid dei biancocelesti la scorsa stagione.

La decisione della giustizia sportiva

Il Collegio di garanzia dello sport del Coni aveva stabilito di riformulare la sanzione, inizialmente comminata dal secondo grado federale a 12 mesi di inibizione per il patron. A seguito delle motivazioni del Collegio di garanzia, Lotito aveva provato a far parte del consiglio successivo, ma il presidente della Figc, Gabriele Gravina, lo aveva invitato a lasciare gli uffici di via Allegri perché risultava ancora squalificato. Da oggi Lotito potrà tornare a parteciparvi, avendo già scontato i due mesi a partire dal primo grado con sentenza emessa il 26 marzo scorso. Anzi, avanzano oltre 4 mesi di “presofferto” (pena già scontata) che potrebbero anche indurlo a una richiesta di risarcimento danni alla Federcalcio. Anche se il legale del patron biancoceleste, Gian Michele Gentile, invita alla calma: “Teoricamente - sottolinea - potrebbe esserci un diritto a un risarcimento del danno. Si può fare tutto, ma bisogna vedere le scelte della persona: Lotito è un uomo delle istituzioni, di questa istituzione. Certo, l'istituzione l'ha trattato male. Tecnicamente si va al Tar, abbiamo tempo cinque anni”. Lazio, caso tamponi Covid. L'avvocato Gentile chiarisce: "Nessun positivo in campo"

Ecco cosa è successo

I fatti risalgono alle due partite di campionato della scorsa stagione, Torino- Lazio e Lazio-Juventus, che avevano visto scendere in campo Ciro Immobile nel primo match (autore anche del rigore del 3-3) e Djavan Anderson sedere in panchina contro i bianconeri, entrambi presunti positivi a seguito di diversi test anti-Covid. Dal Collegio di garanzia dello scorso 7 settembre, erano venuti meno 5 punti su 6 relativi alle pesanti accuse della procura federale. Per Lotito, oggi il procuratore Giuseppe Chinè aveva richiesto la pena di 10 mesi, troppi secondo la Corte d'appello oggi composta con tutti giudici diversi rispetto al primo processo. “Potrebbe non essere finita qui”, specifica l’avvocato di Lotito, Gian Michele Gentile. “La Procura - prosegue il legale - potrebbe fare ricorso al Collegio di Garanzia, ma secondo me ha meno chance perché prevalentemente si dovrebbe lamentare solo della pena, ma solo per la pena non si può andare al Collegio. Certo, la Procura non ne esce bene e magari può insistere”.