Stupri Roma, tre casi in pochi giorni: convocato d'urgenza il tavolo sicurezza

"Il sesso è un'arma", spiega la criminologa Roberta Bruzzone. Una 40enne è stata violentata alla Garbatella, un ragazzo 22enne abusato da tre uomini a San Lorenzo e una 21enne è stata salvata dalla polizia a San Basilio

Violenza sessuale sulle donne

Violenza sessuale sulle donne

Roma, 4 ottobre 2022 – Tre violenze in poche giorni a Roma. Prima lo stupro di una 40enne, aggredita per strada alla Garbatella, poi un ragazzo di 22 anni abusato da tre uomini a San Lorenzo durante un tentativo di rapina, infine una 21enne sfuggita per un soffio a un abuso sessuale in un appartamento di San Basilio. E i riflettori si riaccendono sulla sicurezza romana. È stato convocato per domani, mercoledì 5 ottobre, il tavolo interforze sulla sicurezza, con Prefettura e Comune in prima linea. L’obiettivo è arrivare a un piano operativo per sviluppare controlli capillari in tutti i quartieri di Roma. Ieri sera, le donne della Garbatella sono scese in piazza per dire basta alla violenza di genere. 

Sommario:

La criminologa: “Il sesso è un’arma”

“Il sesso è un'arma: con lo stupro i criminali marcano il territorio". A dirlo è la criminologa Roberta Bruzzone, che ha commentato così i recenti fatti di cronaca avvenuti a Roma. "Lo stupro non ha a che fare con la gratificazione sessuale – continua – ma con il potere che deriva dal violare la vittima nel modo più totale e traumatico possibile".

In tutti i casi di Roma il reato è avvenuto di notte, mentre la vittima si trovava da sola. Ed è proprio questa, secondo Bruzzone, la situazione da evitare a tutti i costi: "La solitudine e il buio ci rendono il target ideale, e questo vale soprattutto per donne e giovanissimi. Adesso dobbiamo porre in essere condotte che ci tutelino, perché non è un periodo facile quello che ci attende e mi aspetto una recrudescenza delle violenze", spiega la criminologa facendo riferimento alle sempre maggiori difficoltà di fronte alla crisi economica.

Il tavolo sicurezza di Roma: tre obiettivi

Tre i punti cardine del tavolo sulla sicurezza convocato dalla Prefettura per domani. Al primo posto c’è la mappatura delle aree più buie della città, per poter intervenire e portare illuminazione nelle strade a rischio. Poi l’aumento dei controlli con una rete di servizi interforze, per un sistema unico di prevenzione. È previsto, inoltre, un rafforzamento della App Youpol della Polizia di Stato, da estendere a tutte le forze dell'ordine. L’applicazione, attraverso il telefono cellulare, consente infatti di interagire con la polizia inviando segnalazioni video, audio e testo.

“Ringrazio il prefetto Piantedosi per la disponibilità e la celerità rispetto a un problema così importante e impattante per le donne e la città. Per aver subito affrontato operativamente il problema. Roma è una città sicura, ma non si posso più tollerare episodi di violenza di genere come quelli visti nei gironi scorsi”, dice l’assessora alle Pari opportunità di Roma, Monica Lucarelli.

Non ci sono più quartieri sicuri?

Non esistono più distinzioni fra quartieri sicuri e non sicuri a Roma, come nelle altre città italiane. "Dobbiamo aspettarci una città più pericolosa ma non in aree particolari. Queste cose possono colpire ovunque e chiunque", ha spiegato la criminologa Roberta Bruzzone. E sull'identikit del soggetto portato a compiere tali gesti, "di solito si tratta di persone con disturbi antisociali o narcisistici, ma non è facile riconoscerli dall'esterno. Mi piacerebbe dire che viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma non è così e questi soggetti – conclude la criminologa – sono sempre in agguato".

I lockdown degli anni scorsi hanno peggiorato la situazione. Ne è convinto Giulio Vasaturo, docente di Antropologia criminale all'università La Sapienza di Roma, che raccomanda di non sottovalutare la "ricorrenza e la crudeltà" dei reati, anche perché "l'isolamento sociale degli anni scorsi ha favorito un'ulteriore e profonda compromissione dei legami umani".