Martedì 23 Aprile 2024

Stadio Flaminio, arriva la diffida del Codacons: "Bonifica del degrado entro 30 giorni"

Se entro un mese non verrà rimosso il degrado, il Codacons presenterà un ricorso al Tar per chiedere la nomian di un commissario per lo Stadio Flaminio

Rifiuti in area adiacente allo Stadio Flaminio

Rifiuti in area adiacente allo Stadio Flaminio

Roma, 9 agosto 2021 – Presentata una diffida contro la sindaca Raggi, il Codacons chiede intervenire sullo stato di degrado dallo Stadio Flaminio. “Subito una bonifica, oppure la nomina di un commissario”.

Il coordinamento per la difesa dei consumatori ha “presentato una formale diffida” in cui si chiede all'amministrazione di attivarsi entro 30 giorni per bonificare l'area e “restituire dignità all'importante struttura". Dopo la durissima presa di posizione delle ultime ore contro i 36 milioni che Roma avrebbe messo a bilancio per premiare le prestazioni dei dipendenti comunali, il Codacons torna alla carica con ultimatum all'ente capitolino: se entro 30 giorni il problema dello stadio non verrà risolto, l'associazione di consumatori si rivolgerà al Tar “chiedendo la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca all'amministrazione capitolina nella gestione dello Stadio Flaminio”.

La fotografia dello stadio

"Lo Stadio Flaminio versa oramai da mesi in condizione di totale abbandono - prosegue l'associazione - con rami caduti, verde incolto dentro e fuori lo stadio, vetri rotti, fili elettrici divelti e scoperti, scritte vandaliche in ogni parte, ascensori fuori uso, porte rotte. Tutto ciò nonostante Roma Capitale abbia per legge l'obbligo di provvedere alla manutenzione e prevenzione dell'impianto che, ricordiamo, è stato riconosciuto bene di interesse culturale storico, artistico ed archeologico”, segnala il Codancos. "Proprio per obbligare l'amministrazione comunale ad attivarsi a bonificare l'area dello Stadio e garantire la manutenzione dell'impianto”, il Codacons ha presentato una formale diffida alla sindaca Raggi in cui si chiede di provvedere alla conservazione, prevenzione e manutenzione dello Stadio Flaminio e di “rimuovere sporcizia e sterpaglie che hanno investito e continuano ad investire lo Stadio Flaminio costantemente”.

Il ricorso al Tar

Se entro un mese il degrado non verrà rimosso, il Codacons si rivolgerà al Tar chiedendo la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca all'amministrazione capitolina nella gestione dello Stadio Flaminio. “Con la metà dei 100mila euro spesi dal Comune di Roma sull'impianto negli ultimi anni, la sindaca può oggi stesso ripulire dentro e fuori lo Stadio e creare un percorso sicuro per i tanti turisti e romani che desiderano visitare l'opera”, afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

La replica del Comune

“Lo stadio è chiuso dal 2011, e già da allora versava in una situazione di degrado molto grave, con lavori interrotti e contenziosi di diversi milioni di euro in sospeso, eredità quindi difficile e problematica”, ha spiegato nei giorni scorsi l'assessora allo Sport, Veronica Tasciotti.

''Nel 2018, la giunta Raggi – ha aggiunto l'assessora comunale – ha dato il via al piano di riqualificazione del Flaminio, un impianto che 10 anni fa qualcuno aveva chiuso e condannato all'abbandono. Mentre noi ci siamo impegnati a recuperare la struttura per restituirla alla città, il Codacons ci attribuisce incredibilmente la responsabilità del degrado in cui versava. Dato che l'Associazione dei Consumatori sembra non aver letto i giornali negli ultimi 5 anni, riassumo a suo beneficio quanto fatto da questa amministrazione per il Flaminio".