Sparatoria a Fidene, morta cerebralmente una delle donne ferite

Il bilancio delle vittime sale a quattro. Per gli inquirenti strage "premeditata fin nei mini particolari''. Il 57enne ''ha fatto una sorta di 'tiro al bersaglio'"

Roma, 13 dicembre 2022 - Fabiana De Angelis, una delle donne ferite da Claudio Campiti nel corso della sparatoria avvenuta domenica, è morta. De Angelis, colpita al cranio dalla pistola del killer, era ricoverata in condizioni gravissime in ospedale, dove restano ancora gli altri due feriti, Bruna Martelli e Silvio Paganini. Sale a quattro il bilancio delle vittime della sparatoria.

"Gli accertamenti diagnostici effettuati in queste ore hanno evidenziato un quadro clinico irreversibile. È stata dichiarata la morte cerebrale della paziente". È quanto fa sapere la direzione sanitaria dell'ospedale Sant'Andrea dove De Angelis era ricoverata, esprimendo "il proprio sentito cordoglio alla famiglia".

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha deposto un mazzo di fiori nei pressi del bar
Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha deposto un mazzo di fiori nei pressi del bar

Claudio Campiti

La Procura di Roma ha chiesto la convalida del fermo per Claudio Campiti, il 57enne, ex assicuratore e imprenditore, che domenica ha ucciso tre donne e ferito altre tre persone a colpi di pistola durante la riunione del consorzio Valleverde nel gazebo di un bar di via Monte Giberto tra Fidene e Colle Salario. L'udienza di convalida si terrà domani mattina alle ore 10 nel carcere romano di Regina Coeli. 

L'abitazione di Claudio Campiti nella località di Valle Verde nel comune di Ascrea
L'abitazione di Claudio Campiti nella località di Valle Verde nel comune di Ascrea

All'uomo, la Procura, nell'inchiesta del pm Giovanni Musarò coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta le accuse di triplice omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, triplice tentato omicidio, in riferimento alle persone rimaste ferite, e il porto abusivo di armi. 

Per gli inquirenti sono molteplici gli elementi che ''depongono univocamente che la condotta di Campiti - come riportato nel decreto di fermo - fosse stata premeditata fin nei mini particolari''. Il 57enne ''ha fatto una sorta di 'tiro al bersaglio', colpendo uno dopo l'altro diversi soggetti seduti al tavolo mirando in punti vitali''. 

Campiti aveva perso il lavoro, le indagini fiscali 

Nell'ambito dell'indagine sulla strage di Fidene, i carabinieri hanno avviato anche verifiche di natura fiscale sulla posizione di Claudio Campiti: da quanto emerge l'uomo era in difficoltà economiche e aveva perso il lavoro da qualche tempo. Dalle indagini patrimoniali emerge che l'uomo ha percepito il reddito di cittadinanza da aprile 2020 a settembre 2022.

"Maledetti, sei anni senza acqua", le parole di rancore davanti agli inquirenti

"Il fatto che Claudio Campiti nutrisse risentimento nei confronti dei membri del Consorzio e dei componenti del relativo consiglio di amministrazione trova conferma nella circostanza che quando l'abbiamo bloccato diceva 'maledetti, mi avete lasciato 6 anni senza acqua'". E' una delle testimonianze raccolte dagli inquirenti che hanno disposto il fermo di Claudio Campiti. 

Una circostanza riportata nel decreto di fermo disposto dal pm Giovanni Musarò che, oltre alla premeditazione, contesta anche l'aggravante dei futili motivi. Inoltre, è emerso dalle testimonianze che Campiti non pagava i contributi al Consorzio Valleverde da circa sette anni.

La presidente del Consorzio, rimasta ferita nella sparatoria, spiega che nei confronti di Campiti fece emettere "un decreto ingiuntivo di 1.700 euro che lo stesso non pagò mai. Qualche mese fa, intorno al mese di luglio ho fatto notificare a Campiti - afferma il testimone - un secondo decreto ingiuntivo di cui non ricordo l'importo preciso, che anche questa volta, non ha pagato". 

Assistenza psicologica per le vittime della furia del killer 

"Vi ammazzo tutti", ha detto Campiti prima chiudere la porta del gazebo dietro di sé e cominciare a sparare. Attimi di terrore che difficilmente potranno essere dimenticati da chi era lì in quel momento. "E' stata attivata l'assistenza psicologica per le persone rimaste convolte nella sparatoria di Fidene. Un sostegno per aiutare a superare questo evento traumatico che purtroppo, oltre al tragico bilancio di vite umane, può avere serie conseguenze anche da un punto di vista psicologico. Una apposita equipe dell'emergenza è stata attivata dall'Ares 118 assieme alla Asl Roma 1 e nei prossimi giorni è prevista una prima valutazione su un primo gruppo di venti persone", afferrma l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.