"Nicoletta era mia amica", il dolore di Giorgia Meloni. Perché il killer aveva la pistola?

La premier conosceva una delle persone uccise a Roma. La rabbia sui social: "La parola giustizia non potrà mai essere accostata a questa vicenda". Ieri il compagno Giambruno è andato sul luogo della tragedia

Roma, 12 dicembre 2022 - Non è il solito messaggio di cordoglio doveroso, seppur sincero, che i leader di governo spesso si sentono impegnati a esprimere di fronte a tragedie simili. Giorgia Meloni ci mette qualcosa di meno algido e di molto più forte; ci mette sopra il suo carico personale. Il grido che lancia su Facebook, alle sette di sera, davanti alla tragedia di Colle Salario, è quello che qualsiasi persona caccia fuori dalla gola quando il destino cinico e baro spezza all’improvviso delle vite a cui è legata. "Non è giusto morire così".

Andrea Giambruno, compagno della Meloni, ieri mattina sul luogo della tragedia
Andrea Giambruno, compagno della Meloni, ieri mattina sul luogo della tragedia

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Sì, perché la premier conosceva bene Nicoletta Golisano (50 anni), uccisa insieme con Sabina Sperandio (71 anni), e Elisabetta Silenzi (55 anni) da Claudio Campiti durante un’assemblea del consorzio Valleverde di cui lei era revisore dei conti, mentre la seconda vittima era fra i consiglieri e la terza segretaria contabile. "Era mia amica", urla al mondo intero Giorgia. In effetti, non era sfuggita ai cronisti accorsi sulla scena del crimine, la presenza del compagno della Meloni, Andrea Giambruno (giornalista e autore Mediaset) che aveva raccontato di trovarsi lì perché in visita a un conoscente. Tant’è, lo sfogo della presidente del Consiglio sui social è accorato: "Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma soprattutto – continua – era una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi di arma da fuoco, insieme ad altre due donne".

Maledetto senso del dovere. Scrive ancora Meloni, "l’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti e ferito altre tre persone è stato fermato e spero che la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Eppure, la parola giustizia non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così".

Giorgia Meloni e Nicoletta Golisano, una delle vittime della sparatoria a Roma
Giorgia Meloni e Nicoletta Golisano, una delle vittime della sparatoria a Roma

No, non è giusto: lo scandiscono tutti. Personaggi politici e semplici cittadini: il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri parla di un "episodio gravissimo, che sconvolge la città". Il leader di Sinistra Italia, Nicola Fratoianni, chiede di "limitare l’uso e la circolazione delle armi nel nostro Paese" alla luce di quanto successo a Roma. Il ministro degli Esteri nonché vicepremier Antonio Tajani (Forza Italia) aggiunge che "dovremmo fare più attenzione a chi mostra squilibri". Il collega di partito e senatore Maurizio Gasparri annuncia che presenterà un’interrogazione in Parlamento "per chiarire la provenienza della pistola che potrebbe essere stata utilizzata per la strage".

Ecco: al pari del vicepresidente azzurro del Senato, anche la premier vuole vederci chiaro, andare a fondo in una vicenda dai contorni ancora sfocati. Perché un uomo con evidenti problematiche alle spalle, è riuscito ad avere un’arma considerando che i carabinieri avevano rigettato più volte la sua domanda di avere una regolare licenza per detenerla? "Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola – il porto d’armi gli era stato rifiutato – è sotto sequestro". Va netta sul punto: la giustizia deve fare il suo corso, l’inchiesta andrà avanti e si farà luce. Subito dopo, però, le note burocratiche lasciano il posto alle corde più intime, quelle che ora le stanno a cuore: "Nicoletta lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni: Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo la mia vicinanza sono state distrutte". Poi, si lascia andare ai ricordi: "Era felice e bellissima nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così. A Dio, Nico. Ti voglio bene". In calce al post – che raccoglie in pochissimo tempo molti commenti positivi – un selfie in cui sorridono felici lei e Nicoletta.