Sinisa Mihajlovic, migliaia di persone in fila per l'ultimo saluto in Campidoglio

Aperta alle 10 la camera ardente nella Sala della Protomoteca. Tra i presenti, tra gli altri, Giorgia Meloni, Claudio Lotito, Andrea Della Valle, Luciano Spalletti, Pantaleo Corvino, Filippo Sensi, Bernardo Corradi e Stefano Fiore. Domani, alle 11, i funerali nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma.

Roma, 18 dicembre 2022 – Senza sosta l'omaggio di tifosi, cittadini, amici e conoscenti alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic, allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. Accanto al feretro di Mihajlovic, stroncato a 53 anni da un male incurabile, la famiglia, dalla moglie Arianna ai figli, dalla mamma al fratello del campione. Sfilano accanto a loro le migliaia di persone che si fermano in preghiera per qualche istante. Alcuni piangono, altri scoppiano in singhiozzi e si abbracciano, qualcuno lascia un ricordo. C'è anche una delegazione dell'Admo, l'Associazione donatori di midollo osseo. Tantissime le sciarpe della Lazio, la maggior parte, ma poi via via compaiono quelle del Torino, dell'Inter, della Roma. E poi decine e decine di rose bianche a fare da cornice alla bara, su cui è stata posta una foto che ritrae Mihajlovic sorridente. Domani, alle 11, i funerali nella baslica di Santa Maria degli Angeli a Roma. 

Ci sono i fiori che in molti hanno voluto portare e che si aggiungono agli omaggi istituzionali: tra quelli presenti, al centro della Sala spicca la corona del Comune di Roma, ai lati quella inviata dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, e il vessillo della Lazio listato a lutto, poi ancora altri cuscini da parte di numerose società come la Roma. Fin da prima dell'apertura (la chiusura della camera ardente è alle 18), presente in piedi accanto alla famiglia l'assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato: "I romani, ma non solo, con questo grande abbraccio hanno dimostrato tutto l'affetto che nutrono nei suoi confronti”. Nel pomeriggio anche la premier Giorgia Meloni è arrivata alla camera ardente per rendere omaggio a Mihajlovic. 

Ignazio La Russa con Arianna Rapaccioni, moglie di Sinisa Mihajlovic (foto Imagoeconomica)
Ignazio La Russa con Arianna Rapaccioni, moglie di Sinisa Mihajlovic (foto Imagoeconomica)

La camera ardente

Migliaia di persone attendono di entrare in Campidoglio del dare l’ultimo saluto al 53enne Sinisa Mihajlovic, l'ex calciatore scomparso due giorni fa dopo una lunga battaglia contro la leucemia. È stata aperta alle 10 di questa mattina la camera ardente allestita a Roma e per tutto il giorno una lunga fila di tifosi arriveranno in municipio per portare un fiore, un biglietto o sempliciotte un pensiero di affetto per l’ex allenatore del Bologna. Presenti alla camera ardente, tra gli altri, l'ex presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, e il responsabile dell'area tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino. Entrambi avevano incrociato l'allenatore serbo nell'esperienza a Firenze. Arrivato, inoltre, Filippo Sensi, ex deputato del Pd.

Gli ex calciatori della Lazio, Bernardo Corradi e Stefano Fiore, sono arrivati alla camera ardente per Sinisa. Corradi e Fiore hanno giocato con il calciatore serbo negli anni della “Banda Mancini” tra il 2002 e il 2004 - con l'attuale Ct azzurro Roberto Mancini sulla panchina biancoceleste. C’è anche Bruno Giordano, storico attaccante della Lazio: si è intrattenuto qualche minuto con la moglie dell'ex calciatore serbo. Presente, tra gli altri, anche il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè.

Meloni alla camera ardente: "Mihajlovic sapeva combattere" 

"Il significato che lascia nel mondo, non solo quello del calcio, una figura come quella di Sinisa Mihajlovic è il coraggio", le parole della premier Giorgia Meloni, dopo avergli reso omaggio alla camera ardente al Campidoglio. "Il coraggio porta con sé un insegnamento che Mihajlovic sapeva dare ed è la ragione per la quale era rispettato dalle persone che tifavano per le sue squadre e da quelle che tifavano contro le sue squadre. La vita - ha aggiunto Meloni parlando con i giornalisti - è una battaglia, devi saperla combattere. Lui l'ha fatto con onore, nel rispetto delle regole, nella sua vita calcistica, nella sua vita da uomo e nella sua lotta contro la malattia, fino all'ultimo. E questo vale la pena di sottolinearlo, perché è un grande insegnamento, al di là del ruolo che aveva nella società. Puoi essere un allenatore, un calciatore, qualsiasi cosa. Il punto è che quando hai un'influenza sugli altri il modo in cui conduci la tua vita lo trasferisci agli altri e lui questo lo sapeva fare. È il motivo per cui vale la pena di ringraziarlo".

De Rossi: “Abbiamo perso un gigante”

“È raro per un giocatore e allenatore spigoloso avere tanto affetto: questo perché era considerato un uomo vero e reale, un uomo senza maschere”, dice Daniele De Rossi, attuale allenatore della Spal. “Abbiamo passato tanto tempo assieme – sottolinea l'ex centrocampista della Roma e della Nazionale – lo si vede ringhiare nelle sue immagini di allenatore o calciatore, ma passarci un pranzo o un pomeriggio assieme era una delle cose più stimolanti e intense che ho avuto la fortuna di vivere. C'era un mondo dietro Mihajlovic per cultura, abbiamo perso un gigante".

Lotito con la maglia della Lazio

A rendere omaggio a Sinisa Mihajlovic è arrivato anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha consegnato ai figli le maglie della Lazio con scritto Mihajlovic. “Il ricordo che ho è di un grande amico, di un grande uomo e di un grande padre”, dice il presidente della Lazio in lacrime all'uscita dal Campidoglio. “Deve rappresentare l'esempio non solo del calciatore ma dell'uomo. Ha avuto il coraggio di portare avanti una malattia che è stata devastante. Per noi è un esempio di dignità e di forza. Non ha mai fatto trapelare nulla, ha sempre avuto il sorriso. Questo dimostra che è un grande uomo”. Conclude parlando di quello che la Lazio farà in nome di Sinisa: “Qualcosa faremo in suo nome. Purtroppo era ammalato, ma è peggiorato tutto insieme, penseremo a iniziative per celebrare il suo nome proprio come testimonial della Lazio e del nostro mondo”.

Spalletti: "Era una persona vera"

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è arrivato alla camera ardente per Sinisa Mihajlovic in Campidoglio, a Roma. L'allenatore, entrando nella Sala della Protomoteca dopo aver evitato i giornalisti, visibilmente commosso ha salutato il feretro di Mihajlovic e i suoi familiari e si è seduto alle loro spalle. "Mihajolovic è stato un eroe non solo in campo ma anche nella vita, lo ha dimostrato fino all'ultimo. L'ho apprezzato come allenatore, ma anche come tirava calci alla vita. Mi piace ricordare che non solo ha finito con l'Inter, ma è stato allenatore vincente anche con il Catania, due squadre a cui sono legato. Alla fine siamo tutti vicini a lui come uomo e alla famiglia". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, alla camera ardente in Campidoglio allestita per l'ex calciatore e allenatore morto venerdì scorso.

“Il mio ricordo legato a Sinisa è quando ci siamo visti a Bologna l'ultima volta. Mi disse frasi carine sul Napoli, aveva a cuore la nostra situazione, gli piaceva come squadra e come città. Mi disse cose carine anche sulla stima reciproca che c'era tra di noi”, ha detto in lacrime Luciano Spalletti, tecnico del Napoli. “Era uno che ti faceva subito capire chi avevi di fronte, non aveva il timore di doversi nascondere per poi fregarti o aggirarti. Era molto diretto, suscitava subito questo senso di persona vera”, ha concluso.

Claudio Lotito appoggia la maglia della Lazio sulla bara
Claudio Lotito appoggia la maglia della Lazio sulla bara
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Molti i tifosi di Lazio e Bologna stanno entrando nella Sala della Protomoteca. Sul feretro di Sinisa è stata appoggiata una sciarpa del Bologna Calcio. Presenti in prima fila – oltre all'assessore allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato e il presidente del Senato, Ignazio La Russa - la moglie dell'ex calciatore, Arianna Rapaccioni, i figli, il fratello e la mamma di Mihajlovic. 

"Troveremo il modo per ricordarlo"

"Ci ha spezzato il cuore, la sua lotta contro la malattia è stata la nostra. Ho avuto il privilegio di vederlo giocare, allenare, vivere questa città. Oggi siamo qui stretti vicino alla sua famiglia, alla moglie, ai figli”, dice l’assessore capitolino Alessandro Onorato presente alla camera ardente per Sinisa. "I romani, ma non solo – aggiunge – con questo grande abbraccio hanno dimostrato tutto l'affetto che hanno nutrito nei suoi confronti . Con il sindaco studieremo il modo più adeguato per ricordarlo al meglio perché la sua forza gentile è rimasta nei nostri cuori". “Sinisa Mihajlovic è stato un uomo di grande personalità con i pregi e i difetti che hanno tutti, ma ha sempre detto quello che pensava ed è una cosa importante in questo mondo”, ha detto il campione del mondo del 1982 e allenatore di calcio, Marco Tardelli.

I funerali

Il feretro rimarrà visibile fino alle 18, poi domani mattina – lunedì 19 dicembre, alle 11 ci saranno i funerali nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma. Mihajlovic si è spento il 16 dicembre dopo avere “combattuto” a lungo contro una leucemia mieloide acuta. I primi sintomi nel 2009, poi la diagnosi e un pesante calvario, scandito da un lungo ciclo di chemioterapia. Poi, quando la malattia sembrava in remissione, tutto è precipitato all’improvviso. Il tumore è tornato con una recidiva nell’ultimo anno e il mese scorso la situazione si è complicata a tal punto da portarlo alla morte.