Giovedì 25 Aprile 2024

Sfattoria degli Ultimi, la decisione del Tar: abbattimenti bloccati fino al 12 settembre

Esultano i legali degli animalisti, che sperano in una revoca definitiva del provvedimento dell'Asl Roma 1. Sono 140 gli animali che rischiano di essere uccisi con l’elettroshock

Roma, 19 agosto 2022 – Bloccati gli abbattimenti con l’elettroshock dei 140 animali della Sfattoria degli Ultimi: il Tar ha accolto l’istanza di revoca, congelando fino al 12 settembre l’uccisione di maiali e cinghiali nell’area rossa di Roma. Una prima vittoria per l’associazione romana che accoglie animali maltrattati o recuperati in zone cittadini, secondo i legali il rischio abbattimenti potrebbe essere del tutto scongiurato.

La Sfattoria vince il primo round contro l'ordinanza di abbattimento della Asl Roma 1 per la peste suina. Da ieri, in teoria, l'abbattimento sarebbe stato possibile. Ma Sfattoria continuava a spiegare: “I nostri animali sono sanissimi, tutti microchippati e registrati al registro nazionale come animali da compagnia. Abbatterli sarebbe una mostruosità”. Da questa certezza, più volte ribadita in tribunale, il nuovo ricorso e la decisione odierna del Tar Lazio. I giudici del tribunale regionale avevano preso tempo fino a ieri, 18 agosto, prima di decidere il da farsi.

Sommario:

Gli animali della Sfattoria degli Ultimi
Gli animali della Sfattoria degli Ultimi

Tar Lazio: cosa ha deciso

Il magistrato ha disposto che l'Azienda sanitaria, “nelle more della decisione collegiale sull'istanza cautelare, debba perseguire l'interesse pubblico inteso alla prevenzione epidemiologica, monitorando la situazione e prescrivendo tutte le misure precauzionali e le soluzioni di natura tecnica – che la parte privata dovrà rispettare offrendo la massima collaborazione, eventualmente anche in funzione propositiva – in modo da consentire la salvaguardia dei suidi e l'isolamento assoluto degli stessi”. L'istanza della ricorrente e delle associazioni è dunque accolta e il decreto cautelare del 16 agosto è integrato in questo senso fino alla Camera di Consiglio, prevista per il 12 settembre.

I legali: “Gli animali sono in biosicurezza”

“Finalmente – spiegano i legali dell'associazione – la giudice amministrativa, Concetta Anastasi, con il decreto n. 5.396 ha fatto chiarezza sulla incredibile vicenda che vive la Sfattoria da giorni. Il Tar ha, infatti, disposto a chiare lettere, pur affidando alla Asl il compito di vigilare, la sospensione dell'abbattimento dei suidi detenuti presso la Sfattoria degli Ultimi fino al 12 settembre”, data in cui fissata l’udienza di merito.

Sulla base delle richieste della difesa della rappresentante dell'associazione Paola Samaritani, insieme alle associazioni a tutela di diritti degli animali, che si sono costituite nel ricorso, “è stato riconosciuto che la detenzione degli animali è in piena biosicurezza ma, soprattutto, ha sposato i contenuti della minuziosa relazione tecnico/veterinaria depositata ieri dai legali della Sfattoria circa la “inoffensività degli stessi per assenza di Psa (peste suina africana, ndr)”.

Atteso il tavolo tecnico

La Asl aveva emanato un comunicato in cui rappresentava che il giudice avesse, invece, “abilitato la Asl stessa all'abbattimento, circostanza scongiurata, almeno fino all'udienza del 12 settembre”, sottolineano gli avvocati dei ricorrenti.

La richiesta della Sfattoria resta comunque quella di aprire un “tavolo tecnico con le parti istituzionali coinvolte” e cioè la Regione Lazio, il sindaco di Roma e il commissario straordinario per la peste suina. “Incontro del quale però non si ha ancora data certa”, fanno sapere gli animalisti.

Come è iniziata la vicenda

Tutto è iniziato l’8 agosto con la notifica di un provvedimento dell’Asl Roma 1. Provvedimento, ricostruiscono dalla Sfattoria, “che dispone l'abbattimento dei maiali e dei cinghiali ospitati nella struttura di via Arcore a Roma, circa 140 animali”. Nel giudizio promosso dalla Sfattoria sono immediatamente intervenute, con i loro uffici legali, le associazioni Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda. Le stesse associazioni hanno scritto al commissario per la lotta alla peste suina africana, Angelo Ferrari, alla Regione Lazio e al Comune di Roma, chiedendo di partecipare al tavolo tecnico che dovrebbe occuparsi a breve della vicenda.

“Oggi il giudice – entrano nel merito i titolari della Sfattoria – correggendo totalmente quanto disposto in precedenza, non solo ha chiarito che gli abbattimenti dei suidi non sono autorizzati, ma ha anche imposto all'Asl di confrontarsi con la titolare della Sfattoria e con le associazioni per garantire con adeguate prescrizioni tecniche la salvaguardia degli animali: un vero e proprio ribaltone rispetto all'ultimo decreto, che prescriveva il monitoraggio ed eventualmente l'abbattimento”.