Giovedì 18 Aprile 2024

Sfattoria degli Ultimi, il Tar ha deciso: suini e cinghiali non verranno abbattuti

Per i giudici, l'Asl di Roma avrebbe dovuto prevedere una deroga per i 130 animali della struttura, che si trova nella zona rossa della peste suina. Bocciato anche il parere del Commissario: "non correttamente formulato"

Cinghiali e suini alla Sfattoria degli Ultimi di Roma

Cinghiali e suini alla Sfattoria degli Ultimi di Roma

Roma, 10 ottobre 2022 – Accolto il ricorso della Sfattoria degli Ultimi, suini e cinghiali non verranno abbattuti. A deciderlo è stato il Tar del Lazio, che a sorpresa ha annullato l’ordine di soppressione dei 130 animali strappati dalla filiera della macellazione e che si trovano all’interno della zona rossa per la peste suina africana. L’ordinanza dell’Asl è dello scorso 8 agosto, subito a Roma si erano movimentati i gruppi animalisti per salvare gli animali dell’uccisione programmata.

Sommario:

Cosa dice la sentenza

Nella sentenza si legge che l'ordine di abbattimento è stato ritenuto illegittimo in quanto la Asl avrebbe dovuto previamente valutare la possibilità di riconoscere alla struttura una deroga all'abbattimento, giustificata dal fatto che essa è destinata concretamente a "rifugio per animali in difficoltà", considerando anche il possibile "elevato valore culturale o educativo ai sensi dell'articolo 13 del regolamento delegato Ue 2020/687".

Bocciato il parere del Commissario

A sostegno dell’Asl c’era Il parere del Ministero della Salute, firmato dal Commissario straordinario per la peste suina, pervenuto successivamente alla notifica dell'ordine di abbattimento e contrario al riconoscimento della deroga. Secondo i giudici della quarta sezione del Tar, il parere del Commissario "non è supportato da un'adeguata istruttoria e non è correttamente motivato". L'Asl, dunque, dovrà riesaminare la situazione dopo avere effettuato gli approfondimenti ritenuti necessari dal Tar.