Scuola, la "Rete degli studenti" si mobilita: proteste al Ministero e nelle grandi città

Domani sit-in al Ministero e davanti a 50 istituti di Padova, Palermo, Firenze, Genova, Bari e altre città

Le scuole superiori migliori d'Italia nella classifica di Eduscopio

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Roma, 12 settembre 2021 – Gli studenti scendono in piazza, vogliono certezza sul futuro della scuola. Domani, mentre suonerà la campanella per l’apertura dell’anno scolastico negli istituti superiori nella maggior parte delle regioni, la “Rete degli studenti medi” saranno in sit-in davanti al Ministero dell'Istruzione e a più di 50 scuole in tutto il Paese. L’obiettivo della mobilitazione – prevista a Roma, Palermo, Firenze, Genova, Bari, Padova e molte altre città italiane – è quello di “denunciare l'assenza di certezze sul rientro scolastico – spiegano dalla Rete – il mancato coinvolgimento nelle decisioni prese e l'inesistenza di qualsiasi piano di investimento per il futuro delle nuove generazioni, a partire dal Pnrr”. Appuntamento alle 10 al Ministero, in viale di Trastevere. Scuola, la riapertura infiamma la Rete: oltre 4,5 milioni di conversazioni

Il rientro scolastico, per il secondo anno consecutivo, dicono gli studenti, “sembra essere un susseguirsi di slogan più che di misure ad hoc per garantire il diritto allo studio a tutti”. La pandemia ha messo in crisi il sistema scolastico, che stenta a rimettersi in moto. “Dopo due anni di assenza di scuola – continuano – siamo felici che il Ministero si impegni per il ritorno in presenza, ma non basta dichiararlo. Troppo poco è stato fatto: sulle vaccinazioni non tutte le regioni hanno attivato i canali preferenziali per i 12-18 anni, sugli spazi poco è cambiato e c'è troppa confusione sulle misure per la sicurezza dentro le classi”. Scuola al via, la super app resta un mistero

A preoccupare è anche il futuro. “Allo stesso modo, manca qualsiasi ragionamento del governo sul futuro delle nuove generazioni: il Pnrr è stato scritto senza ascoltare i giovani – incalzano i promotori della manifestazione – e abbiamo timore per le modalità con le quali questi soldi saranno utilizzati. Sulla crisi ambientale non ci sono risposte da parte del Governo, non c'è più tempo. Siamo una generazione messa all'angolo, una generazione che ha contato zero nell'ultimo anno e mezzo per volontà politiche”. Domani, gli studenti alzeranno la voce per fare sentire le loro idee a chi governa il Paese. “Vogliamo dire la nostra e vogliamo costruire delle scuole e una società a nostra misura. Vogliamo che ci siano zero compromessi sul futuro. È il momento di ripartire da zero” concludono dalla “Rete degli studenti medi”. Scuola Lazio, rientro in classe per 720mila studenti. Covid: 50 istituti sentinella - Scuole Roma, ritorno in classe per 29mila bambini dell'infanzia. Covid: patto coi genitori