Roma, a Scuderie Quirinale 100 capolavori salvati dalla Guerra

L'esposizione "Arte liberata 1937-1947". Opere d'arte, capolavori sublimi e fondamentali per la formazione di una identità civica e nazionale

Roma, 17 dicembre 2022 - "Fare la guerra in Italia è come combattere in un maledetto museo d'arte" disse il comandante delle forze alleate durante la Seconda guerra mondiale, il generale Clark. Una affermazione che restituisce pienamente il senso di quanto il patrimonio artistico italiano sia stato messo in pericolo dal conflitto, subendo a volte tragiche perdite. Ma migliaia di opere d'arte, capolavori sublimi e fondamentali per la formazione di una identità civica e nazionale, sono stati messi in salvo, grazie a una storia di cui "l'Italia deve andare fiera". Che è quella raccontata nella mostra 'Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra', una nuova grande esposizione, alle Scuderie del Quirinale, a Roma, fino al 10 aprile 2023, curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli ed organizzata dalle stesse Scuderie in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche, l'Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione e l'Archivio Luce - Cinecittà.

La mostra offre una selezione di oltre cento capolavori salvati durante la Seconda guerra mondiale, tra cui la Danae di Tiziano che Goering aveva appeso nella sua camera da letto, o la Madonna di Senigallia, capolavoro indiscusso di Piero della Francesca. In esposizione anche un ampio panorama documentario, fotografico e sonoro, riuniti grazie alla collaborazione di ben quaranta musei ed istituti - per un racconto avvincente ed emozionante di un momento drammatico per il nostro Paese ma altrettanto lungimirante e fondativo per una nuova coscienza civica. Un omaggio doveroso alle donne e agli uomini che, nella drammatica contingenza bellica, hanno interpretato la propria professione all'insegna di un interesse comune, coscienti dell'universalità del patrimonio da salvare. Un esempio su tutti la storia di Pasquale Rotondi, Soprintendente alle gallerie e alle opere d'arte delle Marche, incaricato della custodia di oltre 10mila opere nei depositi marchigiani da lui stesso individuati di Carpegna e Sassocorvaro.

Quando i tedeschi arrivarono era l'ottobre del 1943 e vollero aprire le casse che custodivano le opere d'arte. Il Soprintendente riesce a metterle al riparo, alcune anche nella sua Camera da letto e più tardi, con il caos creato dall'avanzata degli Alleati, con l'aiuto del Vaticano e dello storico dell'arte Argan riesce a farle portare in Vaticano a bordo di camion costretti a viaggiare di notte, al buio, per evitare le bombe, sotto la supervisione di un altro eroico funzionario, Emilio Lavagnino.

Mario De Simoni, presidente Scuderie del Quirinale. E' una mostra importantissima perché racconta una storia di cui come italiani dobbiamo andare ferie. Una storia di come un gruppo di storici dell'arte, di sovrintendenti, di fedeli e servitori dello stato riuscì a salvare il nostro patrimonio artistico con un immenso senso del dovere e sentendo la responsabilità di salvarlo per le generazioni future".