Scontri a Roma, c'è il primo scarcerato. Il Viminale prepara la "stretta" su gruppi no-vax

Per la Prefettura, l'errore è stato sottovalutare la portata dalla manifestazione. Piantadossi: "Solo nelle ultime rilevata la presenza di gruppi organizzati di facinorosi"

Giuliano Castellino alla manifestazione dei No Green Pass

Giuliano Castellino alla manifestazione dei No Green Pass

Roma, 11 ottobre 2021 – C'è il primo scarcerato tra le 12 persone arrestate sabato per gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti nel corso “No green pass” di sabato nelle vie del centro storico di Roma. Si tratta di Calogero Russello, per il quale il giudice delle direttissime ha convalidato l'arresto, ma ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nella Capitale. L'uomo, di 52 anni, è accusato di aver lanciato una pala contro alcuni videomaker e fotografi presenti tra via del Corso e Palazzo Chigi. Nel corso dell'udienza, avrebbe riferito di essere arrivato da solo in autovettura dalla Sicilia. Per questo il reato contestato è lesioni aggravate. Il processo davanti al giudice per le udienze preliminari è fissato per il prossimo 10 dicembre.

Imbarazzo per le immagini dell'assalto alla sede della Cgil. Autocritica per il “peccato” di sottovalutazione della piazza. Soddisfazione per la prontezza della risposta che ha portato in poche ore a 12 arresti. È un mix di sentimenti contrastanti quello che si respira al Viminale dopo il “sabato nero” della manifestazione no green pass sfociata in violenze di cui, a caldo, la ministra Lamorgese ha stigmatizzato "l'inquietante carica eversiva". Tanto che adesso le date sottolineate in rosso sul calendario sono due: il 15 ottobre, giorno in cui in tutta Italia scatterà l'obbligo di “certificazione verde” per accedere al luogo di lavoro, e il 30 e 31 ottobre, vertice conclusivo dei capi di Stato e di governo del G20 in programma a Roma. Una “vetrina” mondiale che rischia di rivelarsi tale anche per un certo tipo di protesta.

Sottovalutata la "portata" della manifestazione

Quanto accaduto a Roma ha la sua prima chiave di lettura nei numeri: le presenze erano stimate in circa 3 mila, e su quella cifra è stato tarato il dispositivo di ordine pubblico, ma a piazza del Popolo erano molti di più, forse 10 mila, e non è stato facile controllare le deviazioni delle frange radicali, quelle votate allo scontro. “Solo nelle ultime ore prima dell'evento, man mano che diverse migliaia di persone giungevano da tutta Italia - ha ammesso il prefetto della capitale, Matteo Piantedosi – è stato possibile rilevare un livello della partecipazione non solo quantitativamente molto elevato, ma pure caratterizzato dalla variegata composizione dell'adesione alla manifestazione", con "persone comuni" sommate a "gruppi organizzati di facinorosi".

L'errore principale è stato probabilmente questo, e non a caso ora l'input è quello di potenziare il monitoraggio della galassia no-vax e dei movimenti che la sostengono, a partire dai social. Non e' un mistero - ed è stato così anche questa volta - che i promotori delle proteste contro la presunta “dittatura sanitaria” si diano appuntamento attraverso Telegram, Snapchat e altri servizi di messaggistica dello stesso tipo, spesso aprendo canali dedicati a poche ore dall'evento di turno: e' una rincorsa continua, che ben conosce chi persegue i reati consumati online, e che vede gli investigatori della postale e delle digos impegnati in uno sforzo ininterrotto. Scontri Roma, Meloni: "Squadrismo, non conosco matrice". Letta: "E' violenza fascista"