Mercoledì 24 Aprile 2024

Schianto mortale sul Gra, corsa tra auto a 250 all'ora immortalata in video: "Follia pura"

Morto un 21enne, feriti due passeggeri. "Si piange un morto e poi si fa la guerra agli autovelox", commenta Giordano Biserni, presidente Asaps. Si cerca la seconda auto fuggita dopo l'impatto

Soccorsi su un incidente stradale

Soccorsi su un incidente stradale

Roma, 23 luglio 2022 – La corsa folle a 250 km l’ora, l’adrenalina che scorre nelle vene e poi il terribile schianto: il tutto ripreso in video con un telefonino. È successo sul Grande raccordo anulare di Roma, dove un 21enne di origine rom è morto mentre era alla guida dell’auto e altri due ragazzi sono rimasti feriti. Il video, poi condiviso sui social, ha immortalato perfino l’impatto dell’Audi contro le barriere dei new jersey. Non si esclude che il 21enne stesse gareggiando illegalmente con un’altra vettura, fuggita dopo l’incidente.

“Qui siamo alla follia pura, altro che prevenzione, altro che belle parole, altro che 'facciamo finta che vada tutto bene’. Questo video è la dimostrazione di quanto sta accadendo in Italia e non in uno Stato senza regole”. Sono le parole di Giordano Biserni, presidente dell'Associazione sostenitori Polstrada (Asaps).

Cosa è acceduto sul Gra?

L'incidente è avvenuto sul Gra di Roma lunedì scorso: l'Audi lanciata a folle velocità si è schiantata contro le barriere dei new jersey e per il ragazzo non c'è stato nulla da fare. È morto dopo l'arrivo al Policlinico di Tor Vergata. Sulla vicenda indaga la Polizia di Stato. Nello schianto sono rimasti feriti altri due giovani rimasti intrappolati nella vettura e liberati dai vigili del fuoco.

Asaps: “Si fa la guerra agli autovelox”

“Ora si piange un morto, ma come si può pensare che non accada ancora? Invece si fa la guerra agli autovelox. E sapete perché?”, continua Biserni. “Perché l'attenzione è bassa. Incappare in un posto di controllo è un'eventualità così tanto remota che anche il più onesto dei cittadini, ormai, interpreta la paletta come un attentato alle libertà costituzionali, una multa come un atto persecutorio, un autovelox come la sfacciata gabella buona solo a far cassa”.

Con gli organici delle forze dell’ordine ridotti all’osso, sono pochi i controlli sulle strade. “Non parliamo poi degli etilometri, ché se vai in un qualsiasi altro paese europeo lì sì che si riga dritto, mentre da noi si pensa: sì, ma andate ad arrestare i delinquenti”. L'Asaps, conclude, Biserni, “è sempre dalla parte della sicurezza”.

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