Roma, nuova Casa Rifugio per le donne vittime di violenza. Raggi: “Nessuna è sola"

È stata realizzata in un edificio confiscato alla malavita e accoglierà le donne costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa dei maltrattamenti subiti

La consegna delle chiavi

La consegna delle chiavi

Roma, 21 giugno 2021 - Il Comune di Roma ha realizzato una nuova “casa rifugio” per ospitare le donne vittime di abusi, in un edificio confiscato alla criminalità organizzata nella zona Nord della Capitale. 

A annunciarlo, su Facebook, la prima cittadina Virginia Raggi: "Quando una donna subisce violenza, è fondamentale che trovi nelle istituzioni l'accoglienza e la protezione di cui ha bisogno”, ha precisato la sindaca prima di entrare nei dettagli delle iniziative messe in campo dalla propria amministrazione comunale.

La “casa rifugio” a Roma Nord

Nel post Virginia Raggi ha spiegato che la “casa rifugio” è un appartamento riqualificato e potrà accogliere quattro donne, insieme ai loro bambini, in fuga dai maltrattamenti. In più, una stanza è stata riservata alle situazioni di emergenza, per ospitare in tempi rapidi la donna che debba lasciare immediatamente la propria abitazione. L’apertura del servizio è a cura del Dipartimento Pari Opportunità di Roma Capitale.

Il programma di accoglienza del Comune

E proprio l'assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Veronica Mammì spiega che la “casa rifugio” inaugurata è solo un tassello di un programma più ampio: “Entro un anno - ha annunciato l’assessora - arriveremo ad avere quasi un Centro Antiviolenza per ciascun Municipio, insieme a quattro nuove case di semi-autonomia, cinque appartamenti condivisi e la nuova “casa rifugio”, che vanno così a potenziare la fondamentale capacità della nostra città di accogliere le donne che hanno bisogno, con luoghi sicuri da cui ripartire”. 

Raggi: “Un impegno concreto per le donne in pericolo”

“Un impegno concreto - tira le somme Virginia Raggi - per potenziare, insieme agli uffici, la capacità dei nostri servizi di accogliere le richieste di aiuto, offrire orientamento e consulenze specialistiche e ospitalità, insieme a campagne di informazione e sensibilizzazione, ai nuovi numeri WhatsApp per chiedere aiuto e ai progetti ‘A scuola di parità’ con le ragazze e i ragazzi della nostra città. Un impegno fondamentale, per cambiare le cose e contribuire a rendere le donne libere. Nessuna è sola", ha concluso la sindaca di Roma.