Roma, processo al clan Casamonica per associazione mafiosa: chiesti 630 anni di carcere

La Procura ha messo nel mirino i presunti capi dell’organizzazione: sono accusati di traffico e spaccio di droga, estorsione, usura e detenzione illegale di armi

Procura della Repubblica di Roma

Procura della Repubblica di Roma

Roma, 24 maggio 2021 – Mano pesante della Procura di Roma verso il clan dei Casamonica, i cui presunti esponenti di spicco sono sotto processo per associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, estorsione, usura e detenzione illegale di armi. Il pubblico ministero Giovanni Musarò ha infatti chiesto condanne complessive per oltre 630 anni di carcere, nell'ambito del maxiprocesso che vede coinvolta la famiglia che sarebbe attiva nell'area est della Capitale.

Guerra al clan

In particolare, su un totale di circa 40 imputati, la Procura ha chiesto condanne a 30 anni per i presunti capi del clan: Giuseppe, Luciano e Domenico Casamonica. Inoltre, sono state avanzate proposte a 26 e 25 anni di reclusione per Domenico e Ottavio Spada, e 25 anni per Guerrino Casamonica.

Il ruolo dei collaboratori di giustizia

Al fine di arrestare e processare i presunti membri del clan Casamonica, è stato fondamentale il ruolo svolto da due collaboratori di giustizia, che avrebbero fornito agli inquirenti elementi preziosi per ricostruire la struttura criminale dell’organizzazione. Nell'ambito della stessa inchiesta, alla fine del 2019, quattordici esponenti erano stati condannati con rito abbreviato mentre altri tre avevano scelto il patteggiamento.