Roma, 12 maggio 2021 - Quattro giovani ventenni gestivano nel quartiere di Prati e in altre zone della Roma “bene”, come Monte Mario e Ponte Milvio, un giro di spaccio di numerosi farmaci medicinali, acquistati illegalmente e venduti ai clienti che li utilizzavano come stupefacenti. Tra loro, è emerso dalle indagini, c’erano alcuni minorenni.
Le indagini
L’operazione “New Joint bis” ha portato all’esecuzione della misura di custodia cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia a causa dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei quattro giovani. Sono invece indagati altri cinque loro coetanei, accusati di coadiuvare il gruppo criminale.
Secondo gli investigatori, i maggiorenni colpiti dalla misura cautelare fabbricavano e compilavano ricette mediche false, con nomi fittizi di medici curanti, e gestivano numerose spedizioni di medicinali anche dall’estero per rifornirsi dei prodotti da vendere illegalmente.
Fondamentale, nelle indagini, il monitoraggio dei social network, dove i membri della banda comunicavano tra di loro con messaggi in codice per nascondere i nomi delle sostanze.
Nuove abitudini nei consumatori
Sostanze che segnano un cambiamento, avviato da alcuni anni, nel consumo di stupefacenti tra gli adolescenti. I giovani, anche minorenni, assumono soprattutto ossitone e metadone diluito in acqua o altre bevande, mescolato con morfina e codeina, per ricercare un effetto chiamato “New Joint”, dal nome “Joint” utilizzato per riferirsi allo spinello.
Ma questi farmaci, utilizzati in medicina per la terapia del dolore o come antidepressivi, hanno all’interno molecole di natura oppiacea e possono provocare effetti stupefacenti forti, se in dosi eccessive, quanto l’eroina stessa. Oltre ad aumentare i rischi di dipendenza.
Nel luglio del 2020, due giovani di 15 anni persero la vita proprio a causa di uno di questi mix con il metadone.