Venerdì 19 Aprile 2024

Roma, ricomposta la mano del colosso bronzeo di Costantino

La mano, assemblata con un frammento proveniente dal museo del Louvre, si trova nell'Esedra del Marco Aurelio ai Musei Capitolini, insieme agli altri bronzi donati al popolo romano da Papa Sisto IV

Colosso di Costantino

Colosso di Costantino

Roma, 29 aprile 2021 - Da oggi il pubblico potrà ammirare per intero la mano del colosso bronzeo di Costantino ai Musei Capitolini, a Roma, ricomposta grazie a un frammento proveniente dal museo del Louvre di Parigi. 

Si tratta di una parte del dito in bronzo, coincidente con le due falangi superiori di un indice - sottolinea una nota del Campidoglio - arrivata dal museo parigino in Italia "grazie alla generosa disponibilità del suo Presidente-Direttore Jean-Luc Martinez". 

Ha ripreso così gran parte della sua forma originaria la mano del colosso bronzeo, che si trova ora esposta nell'Esedra del Marco Aurelio ai Musei Capitolini insieme agli altri bronzi, donati al popolo romano da Papa Sisto IV nel 1471.

La sinergia tra Roma e il Louvre 

Si tratta, secondo quanto si è appreso, di un prestito di lungo periodo, pluriennale: “Dopo quasi 500 anni, grazie alla sinergia tra Roma e il Museo del Louvre, è stata ricomposta la mano della statua colossale in bronzo di Costantino con il frammento del dito della Collezione Campana che è stato finora a Parigi”, si legge sul profilo Twitter della sindaca di Roma, Virginia Raggi

Raggi: “Un bellissimo viatico per riaprire i musei”

La prima cittadina ha anche sottolineato, ai microfoni del Tg1, che questo ritorno avviene nell’anno in cui "ricorrono 550 anni dalla donazione di Papa Sisto IV, 65 anni dal gemellaggio tra Roma e Parigi, 150 anni di Roma Capitale. È un bellissimo viatico per riaprire i musei - conferma la Raggi - un modo per riaccogliere cittadini e turisti che potranno finalmente vedere l'opera ricomposta”. 

La storia del frammento di bronzo 

Il frammento in bronzo arrivò a Parigi nel 1860 insieme a buona parte della collezione del marchese Giampietro Campana, uno dei protagonisti del panorama collezionistico romano degli anni centrali dell'Ottocento. Solo recentemente è stato possibile riconoscere la pertinenza del frammento a una delle sculture più iconiche dell'antichità romana, il colosso in bronzo di Costantino, di cui restano ai Musei Capitolini la testa, la mano sinistra, con lacune in corrispondenza del dito indice, del medio, dell'anulare e del palmo, e una sfera un tempo sorretta dalla mano. La conferma dell'eccezionale scoperta è avvenuta nel maggio del 2018 grazie a una prova effettuata a Roma con un modello 3D del frammento parigino.