Martedì 23 Aprile 2024

Roma, due rari esemplari di ibis eremita nidificano sul tetto di un'azienda

Al mondo rimangono solo 500 esemplari di questi uccelli, che sono al centro di un progetto di reintroduzione finanziato dall'Unione Europea. Li hanno battezzati Hannibal e Smudo

Ibis eremita

Ibis eremita

Roma, 29 aprile 2021 - Hanno scelto il tetto di una nota azienda di Roma per deporre le uova due ibis eremiti, specie quasi estinta e minacciata, secondo la lista rossa dell'Iucn (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura).

Un nido sul terrazzo 

Gli esemplari rarissimi sono stati subito segnalati all’Enpa, che insieme ad alcuni volontari del Wwf si è recata sul posto per monitorare la situazione e fare sì che la nidificazione si svolga in piena sicurezza per gli animali. L'ibis eremita è infatti oggetto di un importante progetto di reintroduzione finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Life+ che coinvolge Austria, Germania e Italia. 

I due esemplari di ibis eremita, battezzati Hannibal e Smudo, hanno deciso di sostare e nidificare su un terrazzo, una cavità artificiale creata ai piani alti, corrispondente al balcone dell'area di svago del personale. Accompagnati dal personale dell'azienda, e con tutte le dovute cautele e discrezione, è stato possibile per gli operatori di Enpa e i volontari Wwf identificarli con certezza. 

Un Gps traccerà il loro percorso

Grazie ai trasmettitori Gps di cui sono stati dotati gli uccelli per il loro live tracking, sarà inoltre possibile risalire anche alle tappe del loro viaggio. I volontari hanno raccomandato al personale aziendale di non avvicinarsi ai volatili né di dar loro da mangiare, al fine di evitare ogni forma di disturbo, per garantire il benessere degli animali nonché il rispetto delle normative vigenti. 

L'ibis eremita è un uccello che un tempo era diffuso in tutto il bacino mediterraneo, dall'Europa meridionale al nord Africa al Medio Oriente. Attualmente, a causa del bracconaggio, delle modifiche degli habitat e dell'uso dei fitofarmaci in agricoltura è in grave pericolo di estinzione: ne rimangono circa 500 esemplari localizzati prevalentemente in Marocco.