Roma, troppe bare al cimitero Flaminio: sistemate al posto dei mezzi

Si accumulano i feretri che non riescono ad essere seppelliti. Secondo le agenzie funebri la causa sarebbe la lentezza dell'Ama nell'autorizzare le cremazioni. Raggi: "Situazione ingiustificabile"

Cimitero Flaminio

Cimitero Flaminio

È una situazione drammatica quella in cui versa, da giorni, il cimitero Flaminio di Roma. Il più grande cimitero della Capitale è sommerso da un gran numero di bare, che vengono sistemate all'interno di un vecchio rimessaggio degli automezzi o impilate una sull'altra nel piazzale coperto del forno crematorio. 

Giorno dopo giorno si accumulano i feretri delle persone che non riescono ad essere seppellite a causa, fanno sapere dalle agenzie funebri, della lentezza dell'Ama nell'autorizzare le cremazioni. Dure le parole della sindaca della Capitale, Virginia Raggi: "La situazione è ingiustificabile".

A parlare Assifur, che critica la situazione

"Per ogni funerale di cui dobbiamo occuparci - racconta Gianluca Fiori dell'Associazione imprese funebri riunite (Assifur) - dobbiamo affrontare l'incertezza, perché i depositi per le salme del cimitero Flaminio stanno scoppiando. Se in un primo momento l'Ama aveva annunciato che si sarebbe occupata di 350 cremazioni a settimana, ora è scesa a 200 e noi non sappiamo più dove portare le bare”.

“Nelle stradine interne del cimitero - sostiene ancora Fiori - si sente sempre più l'odore forte e con l’aumento delle temperature le cose non miglioreranno affatto. Un'emergenza - conclude - può essere un'emergenza per i primi 30 o 60 giorni, ma dopo un anno e mezzo non si può più parlare di emergenza".

La rabbia del deputato Pd Andrea Romano  

"Oggi sono due mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. Due mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo": sono le parole lanciate su Twitter del deputato Pd Andrea Romano.    

La risposta dell'Ama alle parole di denuncia

Non si è fatta attendere la risposta, da parte di Ama, alle critiche lanciate su Twitter dal deputato Pd Andrea Romano. "Ama è vicina - si legge in una nota - alla famiglia Romano e a tutte le famiglie che in questo periodo hanno perso un proprio caro. Il giovane figlio della cui scomparsa ha dato notizia oggi il deputato Andrea Romano, è stato cremato il 15 marzo scorso con autorizzazione pervenuta ad Ama il 9 marzo. La salma era giunta al cimitero di Prima Porta il 23 febbraio e la domanda, a cura dell'agenzia funebre incaricata dalla famiglia, è stata presentata entro 5 giorni dal decesso”.

Secondo la circolare dell'11 gennaio 2021 emessa dal Ministero della Salute e relativa alla situazione connessa all'epidemia da Covid-19, “in questa fase emergenziale, la priorità deve essere lasciata alle prime sepolture, rinviando operazioni cimiteriali non urgenti. Anche a fronte di oltre 5mila decessi in più da ottobre ad oggi e con un numero che resta purtroppo tuttora elevato, è ferma volontà di Ama di riprendere anche le operazioni cimiteriali non urgenti, come la tumulazione dell'urna cineraria di questo caso, a partire dal prossimo mese di maggio".

La nota stampa di Virginia Raggi

“Ciò che è accaduto ad Andrea Romano e altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro. Posso solo immaginare lo strazio e il terribile dolore che stanno vivendo”. Parole di Virginia Raggi, sindaca di Roma, in una nota stampa. “Ho convocato l’Ama e mi ha assicurato che stanno lavorando a una soluzione per dare risposte ai cittadini anche in questo momento di emergenza da coronavirus”.

Sostegno al deputato Pd anche da Giorgia Meloni 

Frasi di solidarietà sono affidate a Twitter dalla presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Non ho parole. Non riesco nemmeno ad immaginare il dolore e la rabbia che due genitori possono provare davanti ad una tale vergogna. Solidarietà a voi e a quanti dovessero trovarsi in una simile situazione. Raggi intervenga immediatamente, tutto ciò è indegno e intollerabile".