Venerdì 19 Aprile 2024

Profughi siriani, 70 richiedenti asilo atterrati a Fiumicino con volo umanitario

Il voloro era partito da Beirut nella notte con a bordo anche dei minori. Dopo la quarantena, verranno trasferiti in 12 regioni per iniziare i percorsi di integrazione. Attese per venerdì altre 14 persone

Alcuni profughi atterrati a Fiumicino

Alcuni profughi atterrati a Fiumicino

Roma, 29 novembre 2021 - Sono atterrati questa mattina a Fiumicino 70 rifugiati siriani, partiti stanotte dall’aeroporto di Beirut con un corridoio umanitario promosso dalle comunità religiose che, negli ultimi cinque anni, ha portato in salvo nel nostro Paese oltre 2mila persone. Si tratta di profughi uomini, donne e bambini che vivevano da tempo nei campi profughi della Valle della Bekaa e del nord Libano e che negli ultimi mesi hanno sofferto un peggioramento delle loro condizioni di vita non solo a causa della pandemia, ma anche della gravissima crisi politica, economica e sociale che sta attraversando il Paese.

A questo primo gruppo si aggiungeranno altre 14 persone, il cui arrivo è previsto il prossimo 3 dicembre, per un totale di 84 persone, tra cui 39 minori. Il loro ingresso in Italia è stato reso possibile grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, con un accordo firmato nel 2016 coi ministeri dell'Interno e degli Esteri. Sono più di 4mila i richiedenti asilo arrivati in Europa attraverso i corridoi umanitari avviati dai vari Paesi.

“I corridoi umanitari, interamente autofinanziati attraverso la raccolta fondi di Sant'Egidio e dall'8 per mille della Tavola valdese e realizzati grazie a una rete di accoglienza diffusa, rappresentano un modello efficace, che coniuga solidarietà e sicurezza, tanto da essere stati replicati in altri Paesi come Francia, Belgio e Andorra”, sottolineano i volontari della Comunità di Sant'Egidio.

I nuclei familiari giunti questa mattina saranno accolti anche da associazioni, come la Comunità Papa Giovanni XXIII, da parrocchie e comunità in ben 12 regioni italiane - Lazio, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino - e, dopo aver trascorso un periodo di quarantena nel rispetto delle normative anti-covid, verranno avviati in un percorso di integrazione: per i minori attraverso l'immediata iscrizione a scuola e per gli adulti, subito con l'apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l'inserimento nel mondo lavorativo.

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