Martedì 23 Aprile 2024

Professore taglia ciocca capelli a ragazza iraniana: cosa sappiamo sul caso di Roma

L'episodio è accaduto in una scuola del centro capitolino. Il sindaco parla di "bullizzazione inaccettabile", la scuola averebbe già avviato un'indagine interna

Protesta simbolica al Maxxi di Roma

Protesta simbolica al Maxxi di Roma

Roma, 29 settembre 2022 – Afferra le forbici e taglia una ciocca di capelli a una studentessa iraniana, rimasta impietrita dal gesto improvviso e inaspettato del professore. Scoppiano risate in classe, la vicenda fa il giro del web. È quanto sarebbe accaduto in una scuola del centro di Roma, sul caso sarebbe già stata aperta un’indagine interna da parte del preside dell’istituto. Il sindaco Gualtieri parla di “bullizzazione inaccettabile”, mentre la presidente della commissione Pari opportunità del consiglio regionale, Eleonora Mattia, parla di “umiliazione”. E per la Rete degli studenti medi, si tratterebbe di "violenza" nei confronti della studentessa, per questo chiede che il docente venga punito.

Sommario:

I presidi: “Lesa la dignità della ragazza: azioni disciplinari”

“Non si può che esprimere completo dissenso” sull'episodio avvenuto in una scuola romana in cui un docente ha tagliato i capelli ad una studentessa iraniana come gesto dimostrativo con la conseguenza “di azioni disciplinari che il preside dovrà condurre nei confronti del docente”. A dirlo è Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico romano Newton e presidente dell'Associazione presidi del Lazio. “A scuola si approfondisce l'attualità, ma senza farne motivo di riferimenti personali alla cultura degli studenti – prosegue la dirigente scolastica – che a scuola sono tutti assolutamente uguali”.

“Quanto accaduto è gravissimo continua la preside – il docente deve tutelare la parità di condizioni tra tutti gli studenti, andare a compiere un gesto del genere è molto grave. La scuola è aperta, laica, deve rispettare i principi di uguaglianza e parità. Sottolineare una differenza culturale è da contrastare in tutti i modi. La ragazza ha visto lesa la sua dignità che dovrebbe essere tutelata, ed è stata danneggiata”.

Cosa è successo

Un terremoto che rischia di travolgere la scuola e il docente, offuscando il vero motivo delle proteste che stanno coinvolgendo il mondo in queste ore: la morte di Mahsa Amini, la 22enne iraniana fermata dalla polizia iraniana per una ciocca che spuntava dal velo e morta in ospedale poche ore dopo l’arresto. Ed è proprio questa storia che l’insegnante stava spiegando agli studenti della sua classe, quando all’improvviso sarebbe successo in fatto inspiegabile. Secondo quanto riportato oggi da Repubblica, il docente si sarebbe avvicinato al banco di una studentessa di origine iraniana, dicendole: "Proprio tu, che hai origini iraniane, non ti sembrerebbe giusto sostenere la lotta delle donne nel tuo Paese? Non ti taglieresti una ciocca di capelli per testimoniarlo?". E poi, forse preso dall’enfasi del momento, il prof. avrebbe preso le forbici che la ragazza aveva sul banco, tagliandole una ciocca a tradimento.

Gualtieri: “Bullizzazione inaccettabile”

''L'episodio che riguarda la giovane studentessa iraniana va verificato ma, se vero, sarebbe una forma di bullizzazione inaccettabile''. È il commento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sul caso della studentessa iraniana alla quale sarebbe stata tagliata una ciocca di capelli dall'insegnante in una scuola del centro di Roma, durante una riflessione sulle proteste per la morte di Mahsa Amini, avvenute nel corso di un convegno sulla violenza sulle donne a Palazzo Valentini. Al Maxxi di Roma e alla Triennale di Milano alcune ragazze si sono tagliate una ciocca in segno di protesta per il caso di Mahsa.

Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale Eleonora Mattia, presidente della Commissione per le Pari opportunità nel Lazio. “Se confermato quanto emerge dalle ricostruzioni, il fatto sarebbe molto grave. È fondamentale diffondere consapevolezza nelle giovani generazioni sulle questioni internazionali, ma altrettanto importante è rispettare l’autonomia dei ragazzi e delle ragazze. Rifiutiamo ogni strumentalizzazione di minori, nel pieno rispetto della loro integrità fisica e della libertà di azione. Che le giovani ragazze siano indipendenti e libere di conoscere e appoggiare la battaglia delle “sorelle” iraniane senza forzature o umiliazioni inaccettabili”. La Rete degli studenti medi chiede che “si attivino subito gli uffici competenti per fare luce su quanto accaduto” e che partano “le procedure adeguate".