Operazione Fake Pass, criptovaluta in cambio di finti certificati sanitari

Chiusi 32 canali Telegram e quattro persone indagate per truffa e falso, tra loro anche un 16enne e un 17enne di Milano e Foggia

Controlli sui Green Pass

Controlli sui Green Pass

Roma, 9 agosto 2021 – Operazione “fake pass”, quattro le persone indagate per frode informatica e falso in atto pubblico per aver venduto certificazioni vaccinali false su Telegram. Ci sono anche due minorenni - un 16enne di Milano e un 17enne di Foggia - tra i truffatori identificati dalla polizia, perquisite le abitazioni e i computer dai quali sono partite le truffe. I falsi passaporti sanitari venivano offerti su canali Telegram con migliaia di utenti iscritti: i gestori proponevano, con garanzia assoluta di anonimato, la vendita dei Green Pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line, ad un prezzo compreso tra i 150 e i 500 euro.

É quanto accertato nel corso dell'operazione effettuata dalla polizia postale di Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i tribunali di Roma, Milano e il tribunale dei minorenni di Bari, zona di residenza dei due ragazzini coinvolti nella maxi truffa. Sono in totale trentadue i canali Telegram sequestrati dagli agenti nel corso dell'indagine , n esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari di Roma su richiesta della Procura Capitolina, consentendo, così, l'interruzione dell'attività. Le indagini, tutt'ora in corso, sono rivolte all'identificazione degli amministratori di ulteriori canali individuati oltreché degli acquirenti.

Le indagini sono scaturite da un capillare monitoraggio di internet, attraverso il quale gli specialisti della polizia postale - tramite complesse analisi tecniche e finanziarie della block chain, la tecnologia alla base delle criptovalute - sono riusciti a individuare i canali di vendita e a identificarne gli amministratori.

"La certezza è quella di avere sprecato dei soldi per un green pass fasullo che, nel migliore dei casi, verrà smascherato al primo controllo. Il rischio è che al danno economico si sommi la beffa: con i propri dati personali che finiscono sul dark web, sfruttati per tutta una serie di reati anche molto gravi". Così Nunzia Ciardi, direttrice del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, fa il punto sull'operazione "Fake Pass", il maxi blitz che ha portato alla scoperta di un vasto commercio online di certificazioni verdi taroccate: 32 i canali Telegram sequestrati e quattro gli amministratori denunciati, due dei quali minorenni: un 16enne di Milano e un 17enne di Foggia. Frode informatica e falso in atto pubblico tra i reati ipotizzabili.