Roma, 13 ottobre 2022 – Operato al cervello da sveglio, un paziente suona il sax sotto i ferri con la mano sinistra, complicando ulteriormente una sfida già davvero eccezionale. È successo a un uomo di 35 anni, di origine straniera e romano d’adozione, con la passione della musica. Una rara operazione per un tumore cerebrale, il paziente è stato monitorato per evitare di intaccare centri nevralgici pericolosi. Si tratta di uno dei primi interventi di tale complessità, eseguiti in una struttura privata: il Paideia International Hospital di Roma. L’uomo sta bene ed è già tornato a casa.
Sommario:
- Cosa è successo in sala operatoria
- Intervento raro e complesso: ecco perché
- Neurochirurgia da sveglio: i vantaggi
Cosa è successo in sala operatoria
Il delicato intervento chirurgico, che è durato oltre nove ore, è stato realizzato da un'equipe multidisciplinare – composta da più di dieci professionisti provenienti da tutto il mondo – e guidata dal neurochirurgo Christian Brogna, esperto internazionale di chirurgia dei tumori complessi e di neurochirurgia da sveglio (chiamata awake surgey). Il tumore cerebrale è stato completamente rimosso senza compromettere le funzioni neurologiche del paziente
Intervento raro e complesso: ecco perché
"L'intervento è stato davvero complesso – spiega Christian Brogna, il neurochirurgo a capo dell’equipe che ha operato il 35enne – e ha richiesto una lunga preparazione e un'altissima tecnologia. È stato uno dei primi di questo genere eseguito in Italia in una struttura privata. Ogni intervento in chirurgia da sveglio – continua – non solo permette di ottenere il massimo risultato in termini di asportazione della patologia, ma è una vera scoperta. Ci offre ogni volta una finestra sul funzionamento di quest'organo affascinante, ma ancora per molti versi misterioso, che è il cervello".
L’equipe multidisciplinare – composta da neurochirurghi, anestesisti dedicati, neuropsicologi, neurofisiologi ed ingegneri – è stata supportata da tecnologie all'avanguardia come la neuronavigazione con trattografia, l'aspiratore ad ultrasuoni, l'ecografia intraoperatoria, il neuromonitoraggio continuo. È stato, inoltre, utilizzato un tracciante specifico per le cellule tumorali che le ha rese più facilmente distinguibili rispetto al tessuto sano circostante.
Neurochirurgia da sveglio: i vantaggi
Quella che i medici chiamano “awake surgey”, ovvero la chirurgia da sveglio, permette di intervenire al meglio sulla patologia e di monitorare le funzioni cerebrali del paziente durante l’intervento. "La complessità architettonica del cervello e la sua notevole plasticità – spiega Brogna – rendono il cervello di ognuno di noi molto diverso l’uno dall’altro. Ogni cervello è unico, come lo è ogni persona. La neurochirurgia da sveglio consente di mappare con estrema precisione durante l’intervento chirurgico i network neuronali che sottendono alle diverse funzioni cerebrali come suonare, parlare, muovere, ricordare, contare”.
“L’obiettivo della chirurgia da sveglio è quello di rimuovere il tumore cerebrale o una malformazione vascolare, come i cavernomi situati in aree specifiche del cervello, preservando la qualità di vita del paziente", conclude il neurochirurgo che ha guidato l'impresa romana.