Operaio morto alla Farnesina, c'è un 'buco' di 14 ore nella ricostruzione dei fatti

Vicino al corpo del 39enne Fabio Palotti c'era solo il cellulare di servizio, quello personale non è stato trovato. "Questo è un punto che va chiarito", dice il legale di famiglia

Roma, 29 aprile 2022 – C’è un vuoto di 14 ore nelle ultime ore di vita di Fabio Palotti, l’operaio 39enne ritrovato morto alla Farnesina, schiacciato mentre lavorava alla manutenzione di un ascensore. Si cerca il cellulare personale dell’uomo, sparito nel nulla. L’ultimo segnale risale alle 18.25 di mercoledì, poi il silenzio. Vicino al corpo non c’era.

Troppi particolari non quadrano alla famiglia dell’operaio, la ricostruzione delle sue ultime ore di vita avrebbe diversi punti oscuri. Sarà l'autopsia, disposta dal pm Antonino Di Maio e che verrà eseguita lunedì al Policlinico Gemelli, a chiarire l'ora esatta del decesso.

Il Ministero degli Esteri. Nel riquadro: Fabio Palotti, morto a 39 anni
Il Ministero degli Esteri. Nel riquadro: Fabio Palotti, morto a 39 anni

Dov’è il cellulare della vittima?

"Un cellulare personale, che a differenza di quello di servizio, non è stato ancora trovato dopo la scoperta del cadavere ieri mattina da parte di un collega della vittima. Questo è un punto che va chiarito", ha spiegato l'avvocato Michele Montesoro, legale dei familiari del 39enne. L'operaio, in base a quanto riferito dal legale, lavorava per una ditta che si occupava stabilmente della manutenzione interna al ministero degli Esteri, e secondo quanto ricostruito finora, mercoledì era in turno dalle 14.30 fino alle 22, ma gli ultimi contatti con gli amici e i familiari risalgono a poco prima delle 18.30.

Notte fuori casa

L'allarme da parte dei familiari è scattato la mattina successiva quando il collega ha notato l'auto parcheggiata e ha fatto la tragica scoperta. "Quel giorno avevano avuto un piccolo diverbio" e quindi "poteva starci quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori", ha spiegato il legale, "e l'indomani la moglie ha chiamato i genitori per sapere se avessero notizie del marito”.

“I genitori – continua l’avvocato – erano stati contattati da un collega del figlio, allarmato della presenza dell'auto nel parcheggio della Farnesina. Dopo pochi minuti hanno ricevuto la telefonata in cui gli è stato detto che il figlio era morto".