Omicidio Willy Monteiro, chiesto l'ergastolo per i fratelli Bianchi

Chiesta condanna a 24 anni per gli altri due imputati Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Per l'accusa "Willy è morto per la lucida follia degli imputati, per la lucida follia del branco"

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi

Roma, 12 maggio 2022 - Willy Monteiro Duarte è stato picchiato "come un sacco da boxe". Con una "violenza becera e selvaggia". Sono le parole del pubblico ministero nella requisitoria davanti alla Corte D'Assise a Frosinone, dov'è in corso il processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, massacrato di botte il 6 settembre del 2020 a Colleferro. L'accusa per tutti e quattro gli imputati è di concorso in omicidio aggravato. 

La Procura ha chiesto, per la morte del giovanissimo aiuto cuoco, avvenuta la notte tra il 5 ed il 6 ottobre 2020, la condanna al massimo della pena, per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e 24 anni di reclusione per Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Questi ultimi, secondo i pm, possono avere le attenuanti generiche. Davanti ai giudici della Corte d'Assise i sostituti procuratori Francesco Brando e Giovanni Taglialatela, hanno ricostruito le fasi di quella drammatica notte. Il pestaggio di quella sera, avvenuto a pochi metri da un pub di Colleferro, fu una esecuzione. Operato da persone che "sapevano dove colpire", esperte della disciplina Mma.  I pubblici ministeri Giovanni Taglialatela e Francesco Brando nel corso della requisitoria hanno spiegato che sul corpo di Willy sono presenti "cinque lacerazioni, 5 colpi o un colpo solo dall'energia tremenda".  

Al ragazzo, alla vittima, "mentre uno gli schiacciava il diaframma, due lo pestavano". Dalla perizia medico legale c'è la percezione "della furia che si è scatenata sul corpo di Willy. Non c'è elemento che dica che Willy si sia difeso; come fosse sacco di pugilato".  La Procura ha chiesto la trasmissione degli atti per alcuni testimoni per falsa testimonianza."Willy è morto per la lucida follia degli imputati, per la lucida follia del branco". I pm del processo per la morte di Willy sono chiari, netti. Davanti ai giudici d'assise spiegano che il corpo del giovane aiuto cuoco ucciso in un pestaggio la notte tra il 5 ed il 6 ottobre 2020 "è un corpo che parla".  I rappresentanti della pubblica accusa con la requisitoria hanno chiesto la pena dell'ergastolo per i fratelli Bianchi.

"Tutta la superficie del capo è attraversata da contusioni e tracce di percosse" e quelle botte hanno portato "infiltrazioni emorragiche nel cuore, nei polmoni, nella milza e nel fegato". Insomma "non c'è una parte del corpo di Willy che non fosse interessata" da un trauma.  Il ragazzo cercò di rialzarsi "ma viene sopraffatto da 4 persone che si accaniscono su di lui. Willy che casca a terra e viene preso a calci e pugni per 50 eterni secondi. Resta a terra e che annaspa e che muore. Che muore per la follia lucida del branco", si sottolinea. 

Willy Monteiro Duarte, picchiato a morte a Colleferro
Willy Monteiro Duarte, picchiato a morte a Colleferro

Le lacrime della mamma di Willy

In aula era presente anche la madre di Willy che non ha trattenuto le lacrime. "Il concorso di tutti è evidente e conclamato. La Corte ha l'occasione di verificare le differenza tra due ambienti, quello di chi ha commesso questo delitto atroce e quello di chi è venuto in Italia anni fa e ha lavorato, si è impegnato. Quello che è successo a Willy per mano di queste persone può succedere ai nostri figli", ha detto in aula nel corso dell'udienza l'avvocato Domenico Marzi, legale di parte civile della famiglia della vittima, lanciando un appello, a conclusione del suo intervento, proprio agli imputati. "Oggi con la richiesta di pene così alte della Procura non possiamo parlare di risultato ottenuto. Non solo perché bisogna attendere la sentenza, ma anche perché come rappresentanti della società civile non possiamo che soffrire per quanto accaduto" aggiunge Marzi. "La prossima udienza ascolteremo i difensori - ha continuato il penalista - poi toccherà alla Corte decidere. In ogni caso perderà la società in generale. Quando avvengono certi fatti ci si deve interrogare. E' la politica per prima che dovrebbe farlo. Perché questi ragazzi che invece di fare l'amore vanno ad uccidere sono l'espressione di una malattia che chiama in causa tutti. Perché vanno sterilizzati prima certi comportamenti violenti, estremi. Per questo mi auguro che la lunga detenzione porti agli imputati l'occasione di una rieducazione, di un ravvedimento reale".

"Pensando a Willy - ha detto ancora l'avvocato Marzi - si deve fare omaggio ad una famiglia perfetta, che si era perffettamente integrata in Italia, che era riuscita a cogliere tutte le occasioni per poter costruire un futuro. Ed invece dall'altra parte ci sono soggetti che vivevano di espedienti, con l'abitudine per la droga. Nella bilancia c'è da una parte il mondo della trasparenza e dell'onestà e dall'altra la realtà dei non integrati, dei violenti senza giustificazione. E quello che è successo a Willy per mano di queste persone sarebbe potuto succedere ai nostri figli".

Il Comune di Colleferro 

Nel processo compare come parte lesa anche il comune di Colleferro. "Attendiamo fiduciosi la sentenza consapevoli che nulla potrà attenuare il dolore, per la comunità e la famiglia, dovuto alla tragica morte di Willy". Lo ha detto l'avvocato Maurizio Frasacco, difensore di parte civile nel processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Il penalista rappresenta il comune di Colleferro. Nella cittadina si registrò il pestaggio che causò la morte del giovanissimo aiuto cuoco. "E' stata una città che è stata colpita, contrassegnata, da un episodio di cronaca violenta", ha detto il legale. Oggi i pubblici ministeri hanno concluso la requisitoria davanti ai giudici d'Assise, chiedendo la pena dell'ergastolo per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi.