Omicidio Willy, cos'è successo quella notte?

Il cuoco italo-capoverdiano è stato picchiato per 50 secondi con calci e pugni. La ricostruzione di quella terribile notte del 6 settembre 2020

Lo striscione per Willy Monteiro Duarte fuori dal tribunale

Lo striscione per Willy Monteiro Duarte fuori dal tribunale

Colleferro, 4 luglio 2022 – Lo hanno massacrato di botte. È morto così il 21enne Willy Monteiro Duarte, il cuoco italo-capoverdiano di Paliano, ucciso nella notte del 6 settembre del 2020 a Colleferro, in provincia di Roma. Sono passati due anni e, con la sentenza che ha sancito la chiusura del processo, sarà una giornata che rimarrà scolpita nella memoria dei familiari di Willy e di Samuele Cenciarelli, l’amico che era con lui quella maledetta sera e poi diventato testimone chiave nel processo concluso oggi con la sentenza: ergastolo ai fratelli Bianchi, pene di 23 e 21 anni per gli altri due complici del massacro.

Willy Monteiro Duarte
Willy Monteiro Duarte

La ricostruzione dei fatti

Erano le 3.30 di notte e Willy si trovata in largo Santa Caterina. È stato ucciso di botte per difendere un amico. Il ragazzo è stato preso a calci e pugni per aver tentato di bloccare una rissa che vedeva come protagonista un suo compagno di scuola. Nonostante i soccorsi, Willy Monteiro è morto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso.

In tempi record, i carabinieri hanno identificato e arrestato i quattro picchiatori, fermati appena 25 minuti dopo l'aggressione, tutti residenti nel vicino paese di Artena. A finire in carcere, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, oggi condannati all’ergastolo, e Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, condannati a 23 e 21 anni per omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà e dei futili motivi.

Erano tanti i ragazzi e le ragazze che affollavano la zona di largo Santa Caterina nella notte tra sabato e domenica. dove ci sono delle scalinate che portano ai locali notturni di Colleferro. Ciò che appare certo è che Willy non conosceva le ragazze alle quali erano stati rivolti gli apprezzamenti pesanti e non conosceva nemmeno i ragazzi che lo hanno massacrato di botte. Willy conosceva solo un suo ex compagno di scuola, Federico, che era coinvolto nella lite e che aveva visto in difficoltà e per questo aveva deciso di intervenire in suo aiuto.

Colpi a raffica per 50 secondi: fatali

Almeno tre testimoni come ha scritto il gip di Velletri, Giuseppe Boccarrato, nell'ordinanza di custodia cautelare – sono concordi nel dire che i due fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, sono giunti con il Suv nero e una volta scesi dalla vettura "quando ormai la lite era finita, iniziavano a picchiare selvaggiamente qualsiasi persona che era presente lì sul posto". Come raccontato dai testimoni, i due fratelli, esperti dell'arte marziale Mma, picchiarono per 50 secondi con colpi a ripetizione Willy.

Il gip, nell'ordinanza in cui si contesta ai quattro arrestati il reato di omicidio volontario, ha dichiarato: "Gli elementi conducono naturalmente a ritenere che i quattro indagati, non solo avessero consapevolmente accettato il rischio di uccidere Willy, ma colpendolo ripetutamente, con una violenza del tutto sproporzionata alla volontà di arrecargli delle semplici lesioni, avessero previsto e voluto alternativamente la morte o il grave ferimento della vittima".