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Roma, 3 agosto 2022 - "L'omicidio di Shehaj Selevadi va inquadrato nell'ambito di una lunga scia di fatti di sangue cominciata il 7 agosto 2019 con l'omicidio di Fabrizio Piscitelli, capo ultras della Lazio, detto 'Diabolik'. A quello, il 14 novembre 2019 segue il tentato omicidio di Leandro Bennato". Da quel giorno fino al 25 novembre, "si registravano plurimi tentativi di attentare all'incolumità di Fabrizio Fabietti, braccio destro di Piscitelli e di alcuni componenti della banda di Diabolik, di origine albanese". Lo stesso killer L’omicidio di Selavdi Shehaj detto "Simone", ucciso a Torvaianica da Raul Esteban Calderon nel settembre del 2020 - lo stesso killer che aveva sparato a Fabrizio Piscitelli l'anno prima - ora ha un mandante: Giuseppe Molisso, 40enne pregiudicato di origini napoletane già detenuto per altra vicenda. Per gli inquirenti l'assassinio di Shelaj è riconducibile a un'azione di carattere vendicativo a seguito dell'agguato consumato il 14 novembre di tre anni fa nei confronti di Leandro Bennato, soggetto ritenuto vicino a Molisso. A metterlo nero su bianco la gip di Roma, Francesca Ciranna nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai carabinieri del comando provinciale nei confronti di Molisso, accusato di essere il mandante dell'omicidio di Shelaj, nei pressi del chiosco Bora Bora sulla spiaggia di Torvaianica. Molisso temuto e pericoloso Per Molisso, descritto dal giudice come "persona molto temuta, pericolosa e forte, che non ha problemi a ricorrere all'uso della violenza, anche attraverso l'utilizzo di armi da fuoco", l'accusa è di omicidio volontario (in concorso con gli autori materiali del delitto, Raul Esteban Calderon ed Enrico Bennato) con l'aggravante del metodo mafioso. "Il metodo di esecuzione del fatto - spiega il giudice -, in un luogo pubblico, una domenica di settembre in spiaggia, il colpo sparato al collo, il contesto di vita condotto dalla vittima, che lasciava ...
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