Venerdì 19 Aprile 2024

Omicidio stradale, morte di Aldo Abbrugiati: giudice nega patteggiamento

Papà Pietro e mamma Nadia avevano indetto un presidio di protesta: l’investitore, che guidava ubriaco sul Grande Raccordo Anulare, avrebbe evitato la prigione: “É stata fatta giustizia”. Il 26 aprile udienza con rito abbreviato

Aldo Abbrugiati, il giovane ucciso a 20 anni in un incidente stradale, abbracciato dal papà Pietro

Aldo Abbrugiati, il giovane ucciso a 20 anni in un incidente stradale, abbracciato dal papà Pietro

Roma, 5 aprile 2023 – Respinta la richiesta di patteggiamento presentata dal 43enne accusato di omicidio stradale aggravato per la morte di Aldo Abbrugiati, avvenuta il primo ottobre scorso sul Grande Raccordo Anulare. Il gup della Capitale ha disposto per l'imputato il giudizio abbreviato fissando il processo al prossimo 26 aprile.

La decisione del giudici è stata accolta con soddisfazione dai genitori del 20enne che questa mattinata avevano promosso un sit in a piazzale Clodio, di fronte al Tribunale: "É stata fatta giustizia, la condanna per una morte tragica come quella di nostro figlio non può essere patteggiata", hanno detto Nadia e Pietro, assistiti in giudizio dall'avvocato Pietro Parente, lasciando piazzale Clodio.

Il sit in per chiedere giustizia

"Aldo dopo il titolo di studio in meccatronica aveva cominciato a lavorare in una azienda di apparecchi altoparlanti e installava anche al Piper. La sua prima busta paga però l'abbiamo presa noi perché lui era già stato ammazzato" aveva detto questa mattina Pietro Abbrugiati, il papà di Aldo, trattendo a stento le lacrime, accanto alla moglie Nadia ed insieme con un gruppo di amici e parenti stamane. Stamattina infatti ha avuto la prima udienza del processo in cui è imputato l'uomo ritenuto responsabile di aver investito ed ucciso Aldo Abbrugiati, 20 anni, in un incidente sul Grande raccordo anulare avvenuto il 1 ottobre scorso, a Roma.

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"Deve andare in carcere"

"Grazie alle indagini è stato accertato che il conducente dell`altra auto aveva un tasso alcolemico pari a più del doppio consentito dalla legge e che viaggiava ad alta velocità", aveva aggiunto la signora Nadia, accanto a dei manifestanti che indossavano una maglietta con il viso di Aldo. Su uno striscione c’era scritto: "Giustizia per Aldo. Certezza della pena per l'omicidio stradale". Sapendo della richiesta di patteggiamento, i genitori del 20enne temevano che il presunto omicida ottenesse una pena lieve e non andasse mai neppure in carcere, restando al massimo ai domiciliari. "Nessuna condanna potrà restituirci nostro figlio, ma una giusta pena potrà servire da monito, affinché altri giovani non muoiano invano e non rimangano morti impunite". "Chiediamo una pena adeguata - avevano detti i genitori durante il presidio, prima dell’udienza - L`imputato viaggiava a forte velocità, oltre a quella di nostro figlio ha colpito altre auto: deve andare in carcere. Dopo essere stato fermato dalle forze dell`ordine è rimasto sempre a casa, tranquillo. Chiediamo che la morte di Aldo non sia vana, sensibilizziamo il ministro affinché il reato di omicidio stradale venga applicata fino in fondo".

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