Venerdì 19 Aprile 2024

Omicidio Diabolik a Roma: presunto killer accusato anche per la morte dell'ultras Selavdi

Chiuse le indagini per la morte di Fabrizio Piscitelli, capo degli Irriducibili. L'argentino Calderon, già in carcere per omicidio aggravato dal metodo mafioso, potrebbe essere rinviato a giudizio anche per l'uccisione del Passerotto: il serbo trovato morto nel 2020 sulla spiaggia di Torvaianica.

Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik (Ansa)

Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik (Ansa)

Roma, 14 settembre 2022 – Chiuse le indagini sull’omicidio Diabolik, il presunto killer dell’ultras della Lazio potrebbe essere rinviato a giudizio anche per la morte di Shehaj Selavdi, l’albanese ucciso sulla spiaggia a Torvaianica. A rischiare il processo per l'omicidio del leader ultras degli Irriducibili è Raul Esteban Calderon, l'argentino arrestato lo scorso dicembre con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. Omicidio che, secondo la procura di Roma, sarebbe avvenuto insieme a sue complici: Enrico Bennato e Giuseppe Molisso.

Calderon è accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto negli ambienti degli Ultras come Diabolik, ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma. E ora, alla chiusura dell’inchiesta – condotta dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, coordinati dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò – rischia il giudizio anche per la morte dell'albanese Shehaj Selavdi, detto Passerotto.

La polizia scientifica sulla scena dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli
La polizia scientifica sulla scena dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli

Il caso Selavdi: cosa è emerso

Con il 415 bis, avviso che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, la procura contesta l'omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso sia all'argentino Calderon che a Enrico Bennato. Per questo omicidio è stato notificato il 415bis anche a Giuseppe Molisso. I tre sono accusati di essere gli organizzatori ed esecutori dell'omicidio di Shehay Selavdi. Le indagini hanno riguardato anche Guido Cianfrocca, depositario di armi da fuoco per conto di Giuseppe Molisso e Luca De Rosa, a quest'ultimo è stata mossa l'accusa di ricettazione per la moto utilizzata per l'omicidio Selavdi.

In questo caso, a condurre le indagini, sempre sotto il coordinamento dei magistrati della Dda, erano stati i carabinieri di Frascati, i cui risultati avevano portato a una ''convergenza'' con le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Roma.