Martedì 23 Aprile 2024

Omicidio Cerciello: morto Brugiatelli, il testimone chiave. Era malato da tempo

L’assassinio del carabiniere era avvenuto a Roma nel luglio 2019. Il testimone Brugiadelli è deceduto in clinica all’età di 49 anni

Mario Cerciello Rega

Mario Cerciello Rega

Roma, 8 ottobre 2021 - É morto, stroncato da un male incurabile, Sergio Brugiatelli, il 49enne testimone chiave per conto della procura di Roma della culminata nel luglio del 2019 con l'omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Il decesso di Brugiatelli, avvenuto in una clinica della capitale, risale al 26 settembre scorso. La precisazione viene dal suo difensore, l'avvocato Andrea Volpini, parte civile nel processo Cerciello, inizialmente era stata diffusa la notizia della morte di Brugiadelli nella sua abitazione: "Brugiatelli aveva scoperto di avere un tumore sin dalla scorsa primavera, ma ormai il suo stato di salute era praticamente compromesso. Il 28 settembre scorso sono stati celebrati pubblicamente i funerali nel quartiere Marconi, dove abitava. Non c'è davvero nessun mistero attorno alla sua morte, contrariamente a quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa. Questa mattina sua sorella mi ha chiamato in lacrime, molto scossa, perché il dolore è ancora vivo e non riusciva a comprendere come mai la stampa abbia riportato la notizia della morte di Sergio in questi termini.

Tra l'altro "Non è affatto vero che Brugiatelli sia stato testimone oculare dell'omicidio  - ha spiegato ancora il penalista -. Vero è che da lui è cominciata tutta la vicenda, quando i due americani Hjort ed Elder (condannati all'ergastolo in primo grado, ndr) scapparono via con il suo zainetto e lui fece subito denuncia raccontando tutto a Cerciello e al collega Andrea Varriale. Era un testimone dell'accusa, perché fornì elementi utili a individuare i due americani, ma dell'agguato avvenuto nel quartiere Prati non hai mai visto nulla". É “morto circondato dall'affetto dei suoi cari, che non lo hanno mai abbandonato, fino agli ultimi istanti”. Al funerale, il 28 settembre scorso, nella parrocchia del quartiere, in cui risiedeva, hanno partecipato amici e parenti. “La famiglia chiede rispetto per il proprio dolore. Rispetto che purtroppo è venuto meno in alcune delle ricostruzioni diffuse in data odierna", conclude.

Il ricordo del vice brigadiere assassinato

Il 25 settembre scorso a Somma Vesuviana (Napoli) la cerimonia in ricordo del vice brigadiere assassinato a Roma nel luglio del 2019. “A Rosa Maria Esilio, cui va la mia più sentita vicinanza per la grave perdita, voglio assicurare che è un preciso impegno di tutti noi mantenere viva la memoria del marito ucciso con viltà nel corso di un servizio esterno finalizzato al contrasto della criminalità urbana»”. Il messaggio inviato, in quell’occasione, dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. La ministra ha ricordato di aver “avuto l'onore di consegnare alla moglie la medaglia d'oro al valor civile alla memoria” e sottolineato che la morte del vicebrigadiere “è l'estrema testimonianza del coraggio e della passione che caratterizza le donne e gli uomini delle forze di polizia, sempre disposti a mettere a rischio la loro incolumità con altruismo e coraggio per garantire la sicurezza dei cittadini”. È “importantissimo - ha concluso Lamorgese - che l'odierna cerimonia veda la partecipazione dei giovani e degli studenti, perché proprio a loro che costituiscono il nostro futuro, dobbiamo avere la capacità di tramandare i valori che hanno guidato nella sua vita il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega”.