Napoli, voragine dopo la pioggia: indagini su impresa al lavoro per autorimessa

L’assessora Galiero ha chiarito che è impossibile avere una data certa per il ritorno a casa delle famiglie sfollate perché per la loro incolumità devono ancora proseguire le verifiche del Comune

La voragine a Napoli

La voragine a Napoli

Napoli, 17 maggio 2021 - Potrebbero esserci i lavori di sbancamento in corso per realizzare un’autorimessa tra le cause della voragine che si è aperta lo scorso 14 maggio nel rione Sanità di Napoli. A ipotizzarlo è la Procura del capoluogo partenopeo, che ha posto sotto sequestro l’area e sta valutando la liceità dei lavori.

Una persona risulta infatti indagata per il reato di disastro: è ancora da stabilire se il reato da contestare è di carattere doloso o colposo. Si tratta del titolare dell’azienda impegnata nei lavori. Quasi sicuramente, secondo l’ipotesi della magistratura, si tratterebbe di un prestanome. Sul luogo del crollo era presente anche un camion destinato a trasportare il materiale di risulta. A quanto si apprende, alcuni abitanti della zona avevano già protestato per l'esecuzione dei lavori, ma non risulta che fosse stata presentata alcuna denuncia.

Proseguono, intanto, anche gli accertamenti dei Vigili del Fuoco, dei tecnici del servizio idrogeologico e della Protezione civile per comprendere cosa sia accaduto e verificare la tenuta dei condotti e la sicurezza abitativa.

La voragine

Il crollo era avvenuto intorno alle 22.30, dopo una giornata caratterizzata da forti piogge, in un’area verde di un antico edificio di vicoletto San Marco a Miradois. La voragine, di grandi dimensioni, è larga una ventina di metri e piuttosto profonda.

Per fortuna c’era stato solo un grande spavento tra i residenti, ma nessuna vittima. Tuttavia, sarebbero bastati pochi metri di distanza perché uno dei vicini palazzi venisse inghiottito dalla voragine, con conseguenze sicuramente più disastrose.

Sono tredici le famiglie evacuate a causa del crollo, per un totale di circa 50 persone, tra cui molti anziani. La maggior parte delle famiglie sfollate ha trovato sistemazione presso familiari o amici, mentre un nucleo è ospitato in una struttura proposta dal Comune.

L’assessora Galiero: “Impossibile dire quando le famiglie potranno tornare alle loro abitazioni”

Le famiglie sfollate potrebbero essere costrette ad aspettare ancora a lungo prima di entrare nuovamente nei loro appartamenti. A confermarlo, infatti, è stata la stessa assessora di Napoli alla Protezione civile Rosaria Galiero: “Per la loro incolumità è fondamentale che siano effettuati tutti i rilievi necessari e utili per accertare la situazione, che deve essere analizzata per bene”. Nessuna data certa, insomma: le verifiche del Comune devono proseguire.