
Roma, 17 settembre 2023 – Una mucca uccisa a frecciate e macellata sul posto. Un’altra ferita talmente gravemente da dover essere abbattuta. È il terribile bilancio di un raid notturno all'Istituto tecnico agrario ‘Emilio Sereni’ che si trova alla periferia est di Roma. Vicino a Tor Bella Monaca, la zona dove è avvenuto dell’agguato a don Coluccia e dell’aggressione alle volontarie del quartiere.
Una violenza assurda, che ricorda l’inquietante aggressione di Anagni, dove un gruppo di ragazzini ha ucciso a calci una capretta all’interno di un agriturismo nelle campagne di Viterbo.
Quello che è accaduto stanotte a Roma è terribile. Una delle due mucche è stata letteralmente macellata sul posto. Sono rimasti solo i resti dell’animale, con le viscere fuori dalla carcassa. A darne notizia è stata la preside della scuola, Patrizia Marini.
“Siamo in una zona al confine con Tor Bella Monaca – racconta la preside dell’Istituto – in cui facciamo tanti progetti di legalità, ci impegniamo per avviare i ragazzi al lavoro. Ma questi sono episodi gravissimi che ci mettono con le spalle al muro”.
Mucche pregiate: 10mila euro di danni per la scuola
La scuola è già stata bersaglio di cruente aggressioni, sul posto sono intervenuti i carabinieri. Le
mucche vittime del raid erano capi di grande pregio, una di razza Limousine e l’altra di razza Marchigiana. Erano allevate secondo criteri bio e usate per illustrare agli studenti le tecniche zootecniche. Un delitto cruento e anche un danno economico per la scuola, visto che ognuna di queste due mucche uccise avevano una valore tra i 4 e i 5mila euro.
Non è la prima volta: i precedenti
Non è la prima volta che capi di bestiame vengono uccisi nello stesso istituto. La scorsa primavera furono sgozzati tre o quattro maiali, anch'essi pregiati: un danno di oltre 10 mila euro. La preside esclude uno 'sgarbo’ – ovvero un avvertimento criminale – e pensa piuttosto a reati predatori. “In altre occasioni hanno rubato l'incasso delle macchinette snack, in altre il vino, una volta hanno provato a portarsi via il trattore”.
La preside: servono le telecamere
La scuola ha un custode notturno, che però “in entrambi i raid contro gli animali – racconta la preside – non si è accorto di nulla”. Ora si pensa a un sistema di videosorveglianza che però, le era già stato risposto in passato dalla Città Metropolitana, è molto costoso.