Roma, morto terrorista di Ordine Nuovo Pierluigi Concutelli, condannato a 3 ergastoli

Il 'Comandante', ai domiciliari per motivi di salute, aveva ucciso nel 1981 il giudice Vittorio Occorsio e poi, in carcere, due militanti neofascisti ritenuti collaborazionisti. I funerali sabato a Roma

Pierluigi Concutelli in gabbia durante un processo

Pierluigi Concutelli in gabbia durante un processo

Roma, 15 marzo 2023 - È morto oggi a Roma Pierluigi Concutelli, 79 anni, esponente del movimento di estrema destra Ordine Nuovo. In base a quanto riferisce il suo difensore, l'avvocato Emilio Siviero, Concutelli, che era malato da tempo, si è spento nella sua abitazione di Roma. Il terrorista stava scontando una condanna all'ergastolo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio.  I funerali di Concutelli dovrebbero essere celebrati sabato prossimo a Roma, in una chiesa di Talenti.  Roma, funerali terrorista nero Pierluigi Concutelli: anticipati per evitare disordini

Il 'Comandante' arrestato nel 1977

Il terrorista nero era stato tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata. Era malato da tempo: dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere, il  'Comandante', com'era soprannominato dai suoi durante la militanza, aveva avuto la sospensione condizionale della pena nel 2011 per motivi di salute. Era stato arrestato nel 1977 e non solo non ha mai rinnegato la sua adesione alla lotta armata, ma in carcere ha ucciso due esponenti di estrema destra ritenuti collaboratori degli inquirenti, ottenendo così altri due ergastoli.

Sui social i saluti dei 'camerati'

"Hai lottato fino all'ultimo istante". Sui social il saluto dei 'camerati' per il terrorista nero Pierluigi Concutelli. Tra i tanti messaggi c'è chi posta una foto evidentemente recente, con Concutelli, molto malato, che fa il saluto romano insieme ad alcuni amici. "Fino all'ultimo istante della tua vita hai lottato, rimanendo fermo e fedele al tuo pensiero e ideale. È stato bellissimo poter ascoltare i tuoi racconti di rivoluzione, poter parlare di politica passata e presente, un'emozione unica. Grazie per aver donato l'intera vita per l'idea ed aver fatto sì che noi oggi possiamo essere ancora qui! Camerata Pierluigi Concutelli, presente" il testo del post.  

Ex Casapound Di Stefano: "Oggi si chiude pezzo di storia"

"Concutelli era una persona con una preparazione culturale importante e sicuramente oggi si chiude un pezzo di storia dell'Italia. Sia a destra sia a sinistra in quegli anni è stato terribile, sono stati commessi atti criminali, ma queste persone erano mosse non solo dalla voglia di uccidere, ma anche da altre passioni". Cosi' all'Agi Simone Di Stefano, leader di 'Exit' ed ex appartenente a Casapound, ricorda Pierluigi Concutelli. "Concutelli appartiene a una storia lontana nel tempo, ma fra tante persone legate a quella stagione, è quella che ha pagato più di tutti rispetto a tanti altri che oggi sono fuori dal carcere e magari scrivono anche sui giornali", dice Di Stefano. "Speriamo che la storia del terrorismo non venga mai più ripercorsa da nessuno, ma oggi dico che la morte è la morte, mette il punto alle vicende individuali e dovrebbe rasserenare gli animi e i giudizi. Comunque, a  Concutelli, non sono stati fatti sconti, ne tantomeno lui ne ha chiesti. Ha scontato la sua lunga pena con grande fierezza, senza rimpianti o pentimenti" conclude.

Tuti: "Noi in carcere come a Guantanamo o Abu Ghraib"

"E' una notizia che mi ha lasciato un senso di vuoto, di perdita perché eravamo amici nei tempi peggiori. Siamo stati insieme nei 'braccetti' in situazioni di detenzione estremamente dura e in lui avevo un sostegno, qualcuno con cui confrontarmi e nel quale rispecchiarmi. Sapere che se ne è andato mi ha portato con la mente agli anni in cui siamo stati insieme". Così Mario Tuti, ex terrorista e fondatore del Fronte Nazionale Rivoluzionario, condannato a due ergastoli per tre omicidi e a 14 anni per aver guidato la rivolta a Porto Azzurro nell'87, commenta all'Adnkronos la notizia della morte del complice di omicidio. Insieme a Concutelli, Tuti fu accusato dell'assassinio del neofascista Ermanno Buzzi nel carcere di Novara: "E' una cosa che abbiamo fatto nel segno di quella militanza comune che dava il senso a quegli anni di prigionia, dove il sistema giudiziario aveva fatto il possibile per renderci non solo cattivi, ma anche feroci - sostiene Tuti, in semilibertà dal 2013 -. Noi abbiamo fatto una detenzione che pochi conoscono: i famosi 'braccetti dell'articolo 90 aggravato', i braccetti della morte; non ne parla nessuno anche perché hanno riguardato qualche decina di persone, tra cui camerati o comuni. Non essendoci stati i compagni non ha interessato nessuno, ma io e Gigi (Concutelli ndr) ci siamo trovati in situazioni che non avevano nulla da invidiare a Guantanamo o Abu Ghraib". Di quegli anni Tuti non rinnega nulla: "No, io no", afferma.  

Il ricordo dell'ex Br

"Mi è rimasto impresso un ricordo di Pierluigi Concutelli, estremista di Destra, quando entrambi eravamo in semilibertà a Rebibbia nel 2002. Lui al piano terra, io al secondo piano nella cella proprio sopra la sua. La sera al rientro davanti alla sua, c'era una sorta di raduno: si facevano le canne e tentavano di coprire l'odore con uno spray. Io ero sospettoso perché quando ci incontravamo, lui mi guardava dall'alto in basso. Poi qualcuno mi disse che aveva avuto tre ictus e che quella era la sua 'espressione normale'. Lui lavorava al cimitero del Verano, io come autista per la ex moglie di un parlamentare di Forza Italia". Lo scrive su Facebook l'ex Br Raimondo Etro. "Una volta lui mi disse: 'In ogni rivoluzionario, c'è un romantico'. Lì per lì non afferrai il senso della frase. Poi ci pensai su e mi resi conto che, qualcuno, sia a Sinistra che a Destra, ci aveva presi per il culo, cioè che aveva approfittato della nostra idiozia per i propri scopi. Posso anche sbagliare, ma...".

Chi era Pierluigi Concutelli

Concutelli aderisce a Ordine Nuovo dopo una breve esperienza nel Fronte Nazionale di Junio Valerio Borghese. Con Stefano Delle Chiaie e Paolo Signorelli nel 1975 tenta di dare vita a un nuovo soggetto politico che sarebbe dovuto nascere dalla fusione di ON con Avanguardia Nazionale, progetto poi naufragato. L'anno dopo, nel 1976, l'omicido del giudice Occorsio, commesso dal 'Comandante' insieme all'ex parà Gianfranco Ferro, che poi, arrestato, farà il suo nome. "Consideravamo il giudice romano uno degli ingranaggi di quel meccanismo che si era messo in moto per stritolarci, per tagliare fuori dalla vita politica italiana buona parte dei neofascisti", racconterà poi nell'autobiografico "Io, l'uomo nero" (scritto con il giornalista Giuseppe Ardica), spiegando che Occorsio "era stato ed era il titolare di tutte le inchieste scomode del periodo: compresa, naturalmente, quella sul Movimento Politico Ordine Nuovo dei primissimi anni settanta. Il suo nome saltava sempre fuori".   Concutelli viene arrestato nel febbraio del 1977 nel centro di Roma. Davanti a giornalisti e telecamere si dichiara "un soldato politico e quindi un prigioniero politico". E in effetti in carcere Concutelli non rinnegherà mai la lotta armata, rivendicando anzi la paternità degli omicidi come esecutore e mandante militare senza alcun pentimento. Proprio in carcere commette altri due delitti. Concutelli ottiene la semilibertà per lavorare fuori dal carcere, beneficio sospeso quando viene trovato in possesso di una minima quantità di hashish. Nel 2009 l'ischemia cerebrale che gli impedirà da quel momento di parlare e di alimentarsi autonomamente. Concutelli aveva chiesto una prima volta i domicliari nel 2015, ma la Cassazione glieli negò. Il terrorista nero, tuttavia, colpito nel 2009 da un'ischemia cerebrale che non gli consentiva di parlare ma solo di comunicare scrivendo, ottenne di poter lasciare il carcere e restare agli arresti nella'abitazione di Roma nell'aprile 2011.

I due omicidi in carcere

La storia di Pierluigi Concutelli, il terrorista nero morto oggi a 79 anni, è legata anche alla città di Novara. All'ergastolo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio, nel 1981 era in carcere nella casa circondariale novarese di via Sforzesca, che tra la fine degli anni '70 e i primi anni 80 ospitava numerosi protagonisti della cronaca nazionale, sia sul fronte della criminalità comune, come Renato Vallanzasca, sia di quello del terrorismo e della violenza politica. Il 13 aprile Concutelli, insieme ad un altro protagonista dell'eversione nera, Mario Tuti, uccise nel cortile del carcere novarese Ermanno Buzzi, militante neofascista di Brescia, all'epoca unico condannato in primo grado per la strage di piazza della Loggia. Accusato di essere una spia dei carabinieri, Buzzi fu strangolato con un laccio di scarpe. Poco più di un anno dopo il 10 agosto 1982, sempre nel carcere di Novara, Concutelli compie un'altra esecuzione, strangolando un altro estremista di destra, Carmine Palladino, luogotenente di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, che era sospettato dai neofascisti di voler collaborare con la procura che indagava sulla strage della Stazione di Bologna. Per questi due omicidi Concutelli fu condannato a due ergastoli.