È morta Rosetta Loy, aveva 91 anni: la scrittrice si è spenta nella sua casa di Roma

I funerali si terranno martedì 4 ottobre a Grottaferrata, la salma verrà tumulata nel cimitero di Mirabello Monferrato, il paese dove è ambientato il suo romanzo più famoso: "Le strade di polvere”

Rosetta Loy, la scrittrice pluripremiata è morta a Roma

Rosetta Loy, la scrittrice pluripremiata è morta a Roma

Roma, 2 ottobre 2022 – È morta questa notte la scrittrice romana Rosetta Loy, all’anagrafe Rosetta Provera, si è spenta a 91 anni nella sua amata Capitale “circondata dall’affetto della famiglia”. A darne notizia è stata figlia, Margherita Loy. Autrice intensa e pluripremiata, caratterizzata da una scrittura limpida ed essenziale, Rosetta Loy ha tirato l’ultimo respiro nella sua casa di Roma. I funerali si terranno martedì 4 ottobre, alle ore 10.30, nella chiesa laziale di Santa Maria Immacolata di Grottaferrata "per suo espresso desiderio". La scrittrice sarà tumulata in Piemonte nel cimitero di Mirabello Monferrato, il paese dove è ambientato il suo romanzo più famoso, "Le strade di polvere”, che nell’88 le valse il Campiello.

Nata a Roma il 15 maggio 1931, aveva esordito nel ‘74 con il romanzo “La bicicletta”, per poi vincere il Premio Viareggio e poi il Campiello, 14 anni dopo. Scrittrice raffinata e intensa, nel 2017 le era stato attribuito il Premio Campiello alla Carriera. Come ha scritto Cesare Garboli, la Loy è "rapida, essenziale, concreta; ma, come certi scrittori dell'Ottocento, si esalta in quegli argomenti sui quali finiamo sempre col misurare, per abitudine, il talento dei romanzieri: l'amore, la guerra, i bambini, la morte". Nel 1955, dopo una lunga frequentazione, Rosetta Provera sposò Beppe Loy, fratello del regista Nanni Loy. La loro l'unione è durata fino alla morte del marito nel 1981. In seguito la scrittrice coltivò un intenso rapporto intellettuale col critico letterario Cesare Garboli.

Chi era Rosetta Loy: l’esordio, i romanzi e i premi

Nata a Roma il 15 maggio 1931, da padre piemontese e madre romana, Loy ha scritto il suo primo racconto all'età di nove anni, ma la ferma determinazione di diventare una scrittrice si è manifestata verso i 25 anni. Dopo il suo esordio nel ‘74 con "La bicicletta" (Premio Viareggio Opera Prima), ha scritto vari romanzi (La porta dell'acqua, L'estate di Letuche, All'insaputa della notte), il più noto dei quali è "Le strade di polvere", pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1987. Grazie a questo libro l'autrice ha vinto numerosi premi letterari, come il Premio Campiello nell'anno della sua pubblicazione, il Premio Supercampiello, il Premio Viareggio, il Premio Città di Catanzaro e il Premio Rapallo nell'anno successivo. E, infine, il Premio Montalcino due anni dopo. Il romanzo narra la storia di una famiglia monferrina dalla fine dell'età napoleonica ai primi anni dell'Italia unita. Nel romanzo "La parola ebreo", racconta la storia della sua famiglia e di una certa borghesia italiana che, anche se non apertamente schierate con il fascismo, accettarono le leggi razziali senza avere coscienza della tragedia che si stava compiendo: memoria individuale e memoria collettiva si sovrappongono, sottolineando il peso di una responsabilità storica e morale.