Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, il ministro della giustizia francese in visita alle ville confiscate ai Casamonica

Il ministro della Giustizia francese è stato accompagnato dalla guardasigilli Marta Cartabia, dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti

Un blitz in una villa dei Casamonica

Un blitz in una villa dei Casamonica

Roma, 2 luglio 2021 – Tappa in via Roccabernarda per il ministro della Giustizia francese, oggi Eric Dupond Moretti ha fatto visita alle ville confiscate al clan dei Casamonica. Obiettivo della visita è stato quello di appronfondire l'iter che consente al Paese di destinare ad uso sociale i beni sottratti alla criminalità organizzata, un modello di intervento per tutta l'Europa.

Durante la visita alle due ville del clan romano e ad un parco sorto dopo l’abbattimento di una terza abitazione, Dupont è stato accompagnato dalla guardasigilli italiana Marta Cartabia, dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

“Quando il ministro francese ci ha chiesto approfondimenti sulla legge italiana che stabilisce la destinazione sociale dei beni sottratti alle mafie, gli abbiamo voluto mostrare dal vivo cosa significhi la restituzione al territorio delle ricchezze illecite tolte ai clan”, spiega la ministra Marta Cartabia.

“Da 25 anni la legge 109/1996 è uno dei punti di orgoglio della nostra normativa antimafia, ammirata anche da altri Paesi. Ora – aggiunge la guardasigilli- va rafforzata ulteriormente, soprattutto sulla gestione delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, perché una volta riportate nella legalità, contribuiscano anch’esse alla ripresa del Paese dopo la crisi della pandemia”.

Il sistema italiano guardato con interesse anche dall'Onu

“La visita del ministro francese della Giustizia – dice la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese - costituisce un importante riconoscimento all’efficacia delle nostre misure di aggressione dei patrimoni illeciti, che concepiscono il riutilizzo sociale dei beni sottratti al circuito illegale come una forma di risarcimento per le comunità più colpite dai fenomeni mafiosi”.

“Non è un caso – sottolinea la titolare del Viminale - che il nostro modello riscuota interesse e consenso in ambito europeo e internazionale. Anche le Nazioni Unite hanno recentemente indicato quello italiano come un sistema a cui fare riferimento. In tale quadro, un ruolo essenziale – prosegue la ministra dell’Interno - è svolto dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che, in rete con gli enti territoriali e le prefetture, assicura la gestione e la rifunzionalizzazione sociale dei beni sottratti alle consorterie criminali”

Un risultato per tutti: cittadini, associazioni e istituzioni

“Il riutilizzo sociale delle ville sequestrate e confiscate al clan Casamonica e il ruolo attivo dei cittadini nella gestione di questi beni dimostra che, come aveva intuito Pio La Torre, non c’è atto più efficace per contrastare le organizzazioni criminali che affermare valori collettivi”, conclude il presidente Nicola Zingaretti.