Giovedì 25 Aprile 2024

Mense scolastiche, sciopero in vista a Roma: ecco quando

Il 31 gennaio, incroceranno le braccia i lavoratori delle mense scolastiche della Capitale. Tra le rivendicazioni, l'assunzione di 50 persone, lo stop ai subappalti, la qualità del lavoro e dei servizi

Mensa scolastica

Mensa scolastica

Roma, 18 gennaio 2022 – Stop ai pasti nelle scuole, sciopero in vista nelle mense scolastiche di Roma. Lunedì 31 gennaio incroceranno le braccia i lavoratori in tutti i lotti dell'appalto mense capitoline: “una decisione sofferta, tenuto conto della delicatezza del servizio, ma necessaria per tutelare l'occupazione, la qualità del lavoro e quindi del servizio offerto alla piccola utenza”, avvertono i sindacati.

"O le aziende rispettano gli accordi, soprattutto quello collettivo sottoscritto il 20 dicembre, o la mobilitazione sarà inevitabile". Con una nota congiunta, i vertici di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs annunciano la mobilitazione del settore. "Nelle prossime settimane continueremo a discutere con tutti i soggetti interessati – aggiungono le sigle sindacali – per questo riteniamo importante l'interessamento e il coinvolgimento degli assessorati alla scuola e al lavoro e del Dipartimento servizi educativi di Roma Capitale”.

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È previsto già per questa settimana un tavolo con il Dipartimento dei servizi educativi, il secondo incontro sui problemi sollevati: la mancata assunzione di 50 lavoratori nei Municipi IV e VIII e le contrattualizzazioni con aziende in subappalto, non previste dal capitolato, nel Municipio XIV, che portano con sé il mancato riconoscimento dei diritti acquisiti dagli operatori delle mense. E ancora: il rispetto del capitolato di gara e sottodimensionamento degli organici. “Una situazione che va affrontata subito e in modo decisivo", sottolineano i sindacati.

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"Non permetteremo che la crisi pandemica sia interamente scaricata sulle spalle e sulle tasche dei lavoratori. E in queste due settimane che ci separano dallo sciopero, sensibilizzeremo la comunità perché riteniamo che i primi a dover essere tutelati, assieme ai lavoratori, siano i piccoli utenti che accedono al servizio", concludono Cgil, Cisl e Uil.