Martedì 23 Aprile 2024

Marco Pannone, è in coma il 25enne italiano massacrato di botte a Londra

Il ragazzo, originario di Latina, è stato picchiato e abbandonato davanti a un pub. La famiglia vive a Fondi e lo ha saputo il giorno dopo da un post sui social: "È molto grave, gli hanno asportato la calotta cranica per salvarli la virta"

Roma, 6 dicembre 2022 – È ancora in coma farmacologico Marco Pannone, il 25enne di Latina aggredito venerdì notte a Londra nella zona della movida. Il ragazzo, che vive nella capitaòle inglese da sei anni e lavora nel settore della ristorazione – è in condizioni stazionarie, seppur molto gravi. Si attendono aggiornamenti dai medici del King's College Hospital, dove ieri è stato operato alla testa: gli hanno tolto parte della calotta cranica per alleggerire la pressione del cranio.

Le autorità inglesi confermano le prime notizie rimbalzate questa mattina in Italia. Marco è stato aggredito venerdì notte nella zona di Brixton, quartiere storicamente noto per l’immigrazione giamaicana e ora teatro di una movida a tratti problematica. È stato picchiato selvaggiamente fuori da un pub e poi abbandonato per terra e privo di sensi sul retro del locale. La Farnesina per ora "non ha informazioni sulla dinamica della vicenda”. E ancora: “Quanto possiamo dire è che tutto viene gestito al massimo livello e con massima attenzione", ha assicurato una fonte diplomatica al ministero degli Esteri. 

Su chi abbia ridotto in condizioni disperate il ventenne di Fondi ancora pochi elementi. Secondo una prima ricostruzione, che sarebbe al vaglio degli inquirenti britannici, Marco, che praticava kickboxing, sarebbe stato aggredito da uno degli avventori che non voleva lasciare il locale che era in orario di chiusura. Una risposta potrebbe arrivare dalle telecamere presenti nella zona che, forse, hanno immortalato l'aggressore dopo il pestaggio. 

Marco Pannone, il 25enne massacrato a Londra
Marco Pannone, il 25enne massacrato a Londra

Tajani sul caso

Il Consolato Generale d'Italia a Londra sta prestando la massima assistenza alla famiglia di Marco Pannone, il 25enne italiano vittima di pestaggio nella capitale britannica e ricoverato nel reparto di terapia intensiva del King's College Hospital. La famiglia di Pannone è a Londra, assistita anche in ospedale da un funzionario del Consolato, mentre il servizio sanitario britannico ha messo a disposizione un interprete. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si apprende da fonti della Farnesina, è stato costantemente informato e sta seguendo personalmente il caso.

Cosa è successo

È stato massacrato di botte e poi abbandonato per terra, agonizzante, davanti a un pub di Londra. Si trova in coma, in condizioni disperate, il 25enne Marco Pannone – un ragazzo originario di Fondi, in provincia di Latina, che vive a Londra da sei anni aggredito nella notte tra venerdì e sabato a Brixton, quartiere nella zona sud ovest della City. Il giovane lavora nello stesso pub dove è avvenuta l'aggressione, è caccia ai responsabili del pestaggio. Quella notte il giovane è stato operato d’urgenza: i medici gli hanno asportato una parte della calotta cranica nel disperato tentativo di salvarlo. Ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del King's College Hospital.

La famiglia: “Avvertiti su Facebook”

Ci sono ancora molti lati oscuri sul pestaggio di Marco, la cui dinamica ancora non è stata chiarita. La famiglia di Marco, che vive a Latina, sarebbe stata avvisata soltanto sabato mattina con un post su Facebook scritto da un amico del ragazzo. Un messaggio scioccante – arrivato intorno alle 10 sul profilo della sorella maggiore – dove si diceva solamente che Marco era stato aggredito, che era stato portato in ospedale e stava molto male.

Lo zio: “Ci sentiamo abbandonati”

Il primo a partire per l'Inghilterra è stato uno zio Massimiliano, che lavora come chef a Roma. "Appena atterrato sono andato in ospedale – racconta l’uomo con la voce rotta dal pianto –, una dottoressa gentile mi ha spiegato che le condizioni di Marco sono molto gravi. Che è arrivato in condizioni disperate e hanno dovuto asportare una parte di calotta cranica per cercare di ridurre la pressione e salvargli la vita". Ma qui finiscono le informazioni. Zio e genitori, anche loro arrivati ieri a Londra, non riescono più ad avere notizie. “Al Consolato non sapevano nulla, li ho informati io – riferisce ancora lo zio – e l'agente che si occupa del caso è andato in ferie, mi a lasciato la mail di un collega e il numero di registrazione del crimine”.

E ancora: "Perché nessuno ci aiuta? Siamo stati completamente abbandonati anche dalle istituzioni italiane. Abbiamo chiesto aiuto al Consolato, anche un interprete perché non parliamo la lingua. Hanno preso i nostri dati e poi mi hanno mandato una mail dicendo che non avevano personale disponibile e quindi di rivolgerci alla polizia inglese".

Le reazioni

"Marco Pannone è in coma e in fin di vita a Londra, dopo essere stato massacrato di botte fuori da un pub in circostanze misteriose. Come è possibile che la famiglia non abbia alcuna assistenza e sia completamente abbandonata e senza informazioni?". Lo scrive su Twitter Luciano Nobili, responsabile nazionale Organizzazione di Italia Viva.