Lazio, rave party 'europeo' di ferragosto con 5 mila giovani, pronte le unità di strada

L'evento, monitorato dalle forze dell'ordine, nel Viterbese. Per la prima volta in Italia equipe di professionisti sul campo per garantire ai ragazzi livelli minimi di assistenza

Un rave party svoltosi a luglio in Toscana

Un rave party svoltosi a luglio in Toscana

Roma, 14 agosto - Rave party: nel pomeriggio di oggi risultavano radunatisi illegalmente nel Viterbese, in un campo alle porte di Valentano, nei pressi del lago di Mezzano, al confine tra Lazio e Toscana, oltre 5 mila ragazzi.  La situazione è sotto il monitoraggio di carabinieri e Polizia, anche per il rischio pandemia. Ma è scattato anche il coordinamento delle unità di strada per garantire i livelli minimi di assistenza. "L'evento che da questa notte nel Viterbese, in una località al confine tra il Lazio e la Toscana, vede la partecipazione di tantissimi giovani provenienti da ogni parte d'Europa, richiama ancora una volta istituzioni e operatori alla necessità di garantire la salute e la sicurezza di ragazze e ragazzi nei luoghi del divertimento giovanile". La dichiarazione è del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) e della Rete Italiana Riduzione del Danno (ItaRDD), che hanno lanciato l'iniziativa 'Estate in sicurezza' proprio per essere presenti nei contesti del divertimento con le proprie unità di strada e gli altri interventi di riduzione del danno e dei rischi. Numerose équipe multiprofessionali e multidisciplinari che fanno riferimento alle due reti, provenienti da varie parti d'Italia e con un'esperienza consolidata, si sono coordinate per un intervento senza precedenti per l'Italia, viste le dimensioni dell'evento, con l'intento di aiutare i giovani a tutelare la loro salute rispetto all'uso di sostanze. CNCA e ItaRDD sottolineano che "non garantire tali interventi nei contesti del divertimento giovanile, oltre a costituire una palese violazione dei diritti di assistenza sanciti con l'introduzione della Riduzione del danno nei Livelli essenziali di assistenza, produrrebbe un incremento sensibile dei rischi per il sistema integrato dei servizi di sanità pubblica e per la collettività". 

La Rete italiana Riduzione del Danno: "Non lasciare soli i giovani"

"Dopo un anno e mezzo di pandemia, chiusure e rinunce", dichiara Riccardo De Facci, presidente del CNCA, "è giusto che i giovani cerchino divertimento, relazioni, piacere. Noi siamo presenti nei luoghi in cui le ragazze e i ragazzi si ritrovano, con la loro voglia di vivere, preoccupandoci prima di tutto della tutela della loro salute, rispetto all'uso di alcol ma anche delle sostanze psicoattive illegali. La nostra priorità educativa è la prossimità, non lasciare soli i giovani in esperienze che possono comportare dei rischi per sé e per gli altri". "Abbiamo messo in piedi un gruppo di operatori da tutta Italia e con esperienze di lavoro di prossimità e riduzione del danno diverse", afferma Pino Di Pino, di ItaRDD. "Tutte queste persone sono venute perché in eventi come questo è necessario un presidio che garantisca la salute e il benessere. Da troppo tempo le nostre competenze e il nostro lavoro sono poco sostenuti. È il momento che il governo e le Regioni garantiscano questi gruppi e questa professionalità". CNCA e ItaRDD chiedono che in occasione di grandi eventi rivolti al mondo giovanile "siano sempre assicurati il supporto dei servizi sanitari (presenza di un'ambulanza, soprattutto quando gli ospedali sono distanti) e della protezione civile e la collaborazione delle forze dell'ordine".