Giovedì 25 Aprile 2024

Lavoro, pioggia di richieste su Ita: 11mila candidature, ma solo il 15% arriva da Alitalia

Oggi è iniziato un altro incontro con i vertici della nuova società Ita, che subentrerà ad Alitalia. Ita chiuderà la piattaforma per le candidature il 6 settembre per le troppe domande ricevute,oggi sit-in dei lavpratori

Il presidio dei lavoratori del trasporto aereo

Il presidio dei lavoratori del trasporto aereo

Roma, 30 agosto 2021 - Settimana decisiva in vista del decollo di Ita, la nuova compagnia aerea che subentrerà ad Alitalia. Dopo i tavoli della scorsa settimana tra sindacati e vertici della “newco”, oggi è iniziato un nuovo incontro sui contratti di lavoro dei futuri dipendenti che, probabilmente, sarà ancora interlocutorio. Sono 10mila le mila le domande di assunzione arrivate fino ad oggi all’indirizzo di Ita, di cui solo il 10-15% di dipendenti Alitalia.

Sul piatto, c’è il futuro di oltre 20mila lavoratori diretti e dell’indotto: l'1 settembre è già in programma un tavolo al Ministero del Lavoro sulla cassa integrazione. L’incontro di oggi arriva dopo una lettera congiunta dei sindacati ai ministri coinvolti nella partita, in cui chiedevano una rapida convocazione in vista del prossimo 15 ottobre, data alla quale ci sarà l'avvio delle operazioni di Ita. E, mentre i vertici discutono della partenza di Ita, all’esterno della sede è in atto il presidio dei lavoratori Alitalia e Cityliner, la società regionale collegata che si trova in amministrazione straordinaria. Con la partenza di Ita, “la tenuta occupazionale di circa 10.500 lavoratori diretti delle due società (Alitalia e Cytiliner, ndr) e di altrettanti lavoratori indiretti, diventa sempre più a rischio”, hanno scritto i delegati di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nella lettera ai ministri.

La nuova Alitalia pronta al decollo con 2.800 addetti

Per quanto riguarda la trattativa in corso con Ita per l'avvio della nuova azienda, i sindacati hanno sottolineato la necessità che la nuova compagnia aerea “sia avviata nel migliore dei modi” e per questo “non possiamo accettare che questo nuovo vettore non negozi, con regole stabilite a monte, il contratto collettivo nazionale di lavoro con le parti sociali”. Ita, hanno evidenziato i sindacati, “sta dimostrando di non voler definire regole per la gestione delle trattative e se il buongiorno si vede dal mattino, il passo successivo sarà continuare a agire in maniera unilaterale, per cui Ita punterà - come ha già preannunciato nella lettera inviata ai sindacati il 23 agosto scorso – ad applicare un regolamento particolarmente penalizzante per le lavoratrici e i lavoratori come se la società fosse una indefinita startup. Con queste premesse, la nuova azienda nascerà col piede sbagliato e non ci sarà quindi il netto cambio di passo che tutti dicono di volere", concludono i sindacati seduti al tavolo di oggi. Intanto le associazioni di categoria Anpac, Anpav e Anp chiedono al governo la convocazione di un tavolo istituzionale per la definizione conclusiva della consultazione sindacale sulla cessione di Alitalia e Ita. Lo scrivono le tre sigle in una lettera indirizzata ai Ministeri del Lavoro, dell'Economia, dello Sviluppo e delle Infrastrutture, nel ricordare come "ad oggi la consultazione si stia svolgendo con la nostra partecipazione in sede Alitalia e in sede Ita con due tavoli di consultazione distinti". Una convocazione, continuano, chiesta "anche allo scopo di definire la corretta durata del programma della procedura di amministrazione straordinaria in coerenza con il piano industriale di Ita approvato dalla Ue e la connessa durata di idonei strumenti di ammortizzazione sociale, imprescindibili per sostenere il progetto", scrivono le tre sigle.

Troppe candidature per Ita

Ita ha intenzione di chiudere la piattaforma per le candidature il 6 settembre per le troppe domande ricevute, oltre 11mila. Lo riferiscono i sindacati durante una pausa dell' incontro con l'azienda, che proseguirà fino al tardo pomeriggio. Gli stessi sindacati hanno espresso contrarietà alla chiusura della piattaforma, che doveva rimanere aperta.