Incendio Malagrotta, firmate le ordinanze anti diossina: cosa succede a Roma e Fiumicino?

Aperto il fascicolo per incendio colposo. Paura tra i cittadini, il Comitato Valle Galeria avverte: "Siamo arrabbiati: i bambini devono stare chiusi in casa, scuole chiuse: non c'è nessun piano di emergenza".

Roma, 16 giugno 2022 – Scuole, nidi e centri estivi chiusi a Roma e Fiumicino, i sindaci delle sue città hanno tracciato una zona rossa nel raggio di sei chilometri da Malagrotta, dove ieri è andato a fuoco il centro di trattamento dei rifiuti. Dopo una notte d’inferno, da stamattina il rogo è sotto controllo, ma l’allarme diossina è alto. Aperto un fascicolo per incendio colposo, i pm di Roma stanno così orientando le indagini sul sospetto che il rogo del centro Tmb di Malagrotta non sia di natura accidentale. Il reato ipotizzato è il 449 del codice penale: delitti colposi di danno. Tra cui figura anche l'incendio colposo, punito con la reclusione da uno a cinque anni.

L'indagine è affidata ai carabinieri, tra cui gli specialisti del Nucleo ambientale Noe. Una sessantina di vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per evitare che le fiamme si propagassero all'esterno dell'impianto: alle spalle dell’impianto, infatti, c’è un deposito del gas. Per spegnere completamente l'incendio, saranno necessari giorni. Dopo i primi sopralluoghi di Arpa e Asl Roma 3, si attende la mappa della pericolosità dell'aria. Il sindaco in mattinata ha fatto un sopralluogo a Malagrotta, dove nell'impianto Tmb andato a fuoco venivano trattate 900 tonnellate al giorno di rifiuti della Capitale, ora si rischia una seconda emergenza: oltre alla diossina, anche il blocco del pattume

Incendio di Malagrotta, cosa succede ora:

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Il monitoraggio

Il servizio sanitario regionale sta lavorando sul monitoraggio dell’area di Malgrotta. Gli operatori dell’Asl Roma 3, l'Istituto Zooprofilattico, il Dipartimento di Epidemiologia e l'Arpa; “sono al lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini", dice l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.

"Oggi è previsto un incontro tecnico – continua D’Amato – per monitorare le attività sino ad ora messe in atto in materia di sanità pubblica e sicurezza alimentare a sostegno delle ordinanze emesse dal sindaco di Roma e dal sindaco di Fiumicino. È importante che le prescrizioni indicate nelle ordinanze siano rispettate. Sono in corso tutte le attività di monitoraggio della qualità dell'aria e della dispersione al suolo che verranno espletate dai tecnici di Arpa e dall'Istituto Zooprofilattico". Nella zona ci sono diverse aziende agricole e di allevamento bestiame, gli agricoltori rischiano di perdere il raccolto di stagione.

I precedenti, tutti dolosi

Controvento tonnellate di rifiuti al giorno, una mole di traffico che ora Roma dovrà smaltire in qualche altro modo. Oltre al pericolo diossina, all’indomani del devastante incendio del centro di smaltimento di Malagrotta, a Roma, si fanno le stime dei disagi. “Arrivo dal Tmb di Malagrotta, dove c'è stato un grande incendio. Parlerò oggi in consiglio comunale per informare la città sulla situazione”, dice il sindaco, Roberto Gualtieri.

"Riguardo alla gestione della raccolta dei rifiuti, ora che un Tmb così importante è bloccato, stiamo lavorando con grande intensità per trovare immediatamente gli sbocchi alternativi", ha detto il sindaco Gualtieri al termine del sopralluogo effettuato agli impianti di Malagrotta, dopo il rogo di ieri pomeriggio.

“Come fu per gli incendi al Tmb Salario e a quello di Rocca Cencia, il rogo al Tmb di Malagrotta, anche questo probabilmente di origine dolosa, rischia di mettere in ginocchio la raccolta dei rifiuti a Roma. La situazione desta notevole preoccupazione: è già allarme diossina e il sindaco ha dovuto chiudere gli asili nel raggio di 6 chilometri. È , insomma, doppio allarme: per la salute dei cittadini e per la questione ambientale collegata alla raccolta dei rifiuti". A dirlo sono i consiglieri capitolini Daniele Diaco (M5S) e Antonio De Santis (Civica Raggi).

"Quando divamparono le fiamme nel Tmb Salario a dicembre 2018, fu tutta una gara a chi scagliava per primo la pietra contro l'allora amministrazione Raggi: dandoci degli inetti, degli incapaci. Purtroppo – continuano – oggi la storia si ripete: ma noi non faremo come loro, noi non getteremo la croce sull'attuale amministrazione, anzi ci rendiamo disponibili a cooperare per superare quanto prima l'emergenza".

Le ordinanze: tutti i divieti

Due le ordinanze firmate dai sindaci di Roma, Roberto Gualtieri, e di Fiumicino, Esterino Montino. Entrambi i Comuni hanno disposto per 48 ore la sospensione delle attività di scuole, centri sportivi e centri estivi, pubblici e privati. A Roma sono stati inoltre disposti il divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell'area individuata, il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nel raggio di sei chilometri dal luogo dell’incendio, scoppiato nel territorio del Municipio XII di Roma.

Le misure, spiega il Campidoglio, sono contenute nell'ordinanza "contingibile e urgente di definizione delle misure precauzionali" e "in attesa della redazione del modello di ricaduta degli inquinanti aereodispersi”, e comunque per un periodo non superiore a 48 ore. “Si raccomanda, inoltre, di limitare le attività all'aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e di di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti", aggiungono dal Comune di Roma. In caso di emergenza, contattare il Numero unico Emergenze 112 o la Sala Operativa h24 della Protezione Civile di Roma Capitale al numero verde 800.854.854 o al numero 06 67.109.200.

Fiumicino: dove sono le scuole chiuse

"A seguito del vertice tenutosi presso la sede del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Capitale, da parte dei rappresentati di Arpa ed Asl Roma 3, è stata stabilita in via precauzionale la sospensione per le prossime 48 ore delle attività educativo-didattiche e della attività ludico ricreative e sportive dei servizi educativi dell'infanzia, compresi i centri estivi, pubblici e privati nel raggio di 6 km dal luogo dove si è verificato l'incendio a Malagrotta", spiega il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. Ecco dove. "Chiusi gli asili nido pubblici e privati di Parco Leonardo, Pleiadi, Vignole, via Portuense, nel tratto compreso tra il cimitero comunale e la fiera di Roma, e via della Muratella, fino all'intersezione con via della Trigolana, saranno chiusi nelle prossime 48 ore. Si darà ovviamente la possibilità ai genitori di organizzarsi e recuperare i propri figli se già presenti nelle strutture", ha aggiunto Montino.

Il fumo sovrasta la zona

Una nuvola di fumo nero preoccupa gli abitanti della zona, si teme che la nube possa trasportate la diossina sprigionata dai rifiuti e altre sostanze inquinanti. Sono tutti tappati in casa, la paura è grande.

Regolari i voli in decollo e atterraggio all’aeroporto internazionale di Fiumicino. La nuvola di fumo che si è alzata nel tardo pomeriggio di ieri nella zona ovest di Roma a causa dell’incendio che si è sviluppato in un capannone dell'ex discarica di Malagrotta, non ha avuto alcun impatto né ripercussioni sull'operatività dei voli dell'aeroporto di Fiumicino che continuano ad essere regolari.

La rabbia dei cittadini

Indignazione e rabbia. Sono le parole usate dagli abitanti della zona di Valle Galeria, vicino a Malagrotta, dove nel pomeriggio di ieri, è scoppiato un grosso incendio all'impianto Tmb, durato tutta la notte. "Siamo indignati e arrabbiati – ha detto Claudio Fetoni, portavoce del Comitato Valle Galeria Libera – possiamo dire solo grazie ai vigili del fuoco che hanno fatto di tutto per contenere le fiamme. Ma forse non tutti sanno che alle spalle dell'impianto in fiamme vi è un deposito del gas, non voglio immaginare le conseguenze".

"I nostri amministratori non si rendono conto di quanto sia grave la situazione: dobbiamo stare con le finestre chiuse e una nube, densa, sembra nebbia ricopre l'intera area e poi prende alla gola – ha aggiunto Fetoni –. I bambini devono stare chiusi in casa, scuole chiuse. Nessun piano di emergenza".

Mano criminale?

“L'incendio di Malagrotta è un nuovo drammatico episodio di una catena negativa di eventi che potrebbe lasciar immaginare una regia. Roma adesso è senza impianti e non ne ha di nuovi. In questi anni c'è o c'è stato chi vuole orientare l'immenso mare di risorse che si muove intorno allo smaltimento dei rifiuti nella direzione unica delle discariche? La domanda è legittima e inevitabile”. A dirlo è il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Morassut, che lascia prapelare sospetti sulla matrice del rogo, che sarebbe di origine dolosa.

Morassut lancia l’allarme “su questi fatti drammatici e che colpiscono la sicurezza e la salute di migliaia di romani: si faccia luce e se c'è un sistema di interessi contrario alle scelte di un sistema moderno e pubblico o peggio se c'è una mano criminale lo si accerti presto e senza riserve”. E aggiunge: “Roma deve dotarsi di un ciclo integrato e chiuso che è fatto di impianti moderni e di un sistema pubblico. Questa è la sfida”. 

Il sindaco in mattinata ha fatto un sopralluogo a Malagrotta, dove nell'impianto Tmb andato a fuoco venivano trattate 900 tonnellate al giorno di rifiuti della Capitale. “Come fu per gli incendi al Tmb Salario e a quello di Rocca Cencia, il rogo al Tmb di Malagrotta, anche questo probabilmente di origine dolosa, rischia di mettere in ginocchio la raccolta dei rifiuti a Roma. La situazione desta notevole preoccupazione: è già allarme diossina e il sindaco ha dovuto chiudere gli asili nel raggio di 6 chilometri. È , insomma, doppio allarme: per la salute dei cittadini e per la questione ambientale collegata alla raccolta dei rifiuti". A dirlo sono i consiglieri capitolini Daniele Diaco (M5S) e Antonio De Santis (Civica Raggi).

"Quando divamparono le fiamme nel Tmb Salario a dicembre 2018, fu tutta una gara a chi scagliava per primo la pietra contro l'allora amministrazione Raggi: dandoci degli inetti, degli incapaci. Purtroppo – continuano – oggi la storia si ripete: ma noi non faremo come loro, noi non getteremo la croce sull'attuale amministrazione, anzi ci rendiamo disponibili a cooperare per superare quanto prima l'emergenza".