Giovedì 18 Aprile 2024

Roma, autobus in fiamme o 'flambus': 216 casi in 5 anni. La Procura indaga per incendio

Nella notte andati a fuoco in deposito Atac 30 mezzi, di cui alcuni a metano. Ma questa non è la prima inchiesta aperta sulle corriere divorate dal fuoco

Autobus in fiamme nel deposito Atac di Roma

Autobus in fiamme nel deposito Atac di Roma

Roma, 5 ottobre 2021 - La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione all'incendio che questa notte ha distrutto almeno trenta bus, di cui molti a metano, in un deposito dell'Atac nella zona di via Prenestina.  Il procedimento, contro ignoti, è stato rubricato per il reato di incendio. Gli inquirenti dovranno adesso valutare se quanto avvenuto intorno alle 4 di mattina sia di natura dolosa o sia dovuta, invece, ad una condotta omissiva e colposa da parte di qualche dipendente. A piazzale Clodio è stata trasmessa una prima informativa redatta dai carabinieri a cui sono state delegate le indagini.  Roma, 26 autobus in fiamme al deposito Atac: area sequestrata, telecamere al vaglio

Quasi 220 'flambus' dal 2016

Quasi 220 vetture danneggiate dalle fiamme o bruciate del tutto dal 2016 ad oggi. A Roma, il fenomeno dei cosiddetti 'flambus', o meglio dei bus incendiati, tra mezzi Atac (l'azienda che gestisce gran parte del sistema di trasporto pubblico locale nella Capitale) e Tpl (il consorzio che gestisce le linee di periferia), è diventato ormai una costante, poco importa se l'origine sia dolosa o accidentale. I numeri, rappresentativi di un fenomeno troppo frequente, sono allarmanti: nel 2016 sono stati 36 i casi di mezzi andati in fiamme. Nel 2017 gli episodi sono stati 46, 44 nel 2018, 45 nel 2019. Piccolo calo (30) nel 2020, forse anche per i lockdown imposti dalla pandemia. Nel 2021, con il rogo di questa notte, si torna a quota 45. 

Indagati alcuni dirigenti per gli episodi passati

La procura capitolina ha aperto già diverse inchieste: per una ventina di incendi (sospetti) di bus avvenuti nel 2019, ci sono dodici dirigenti o supervisori dei lavori che rischiano un processo, per le accuse, a vario titolo, di rogo colposo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti. I magistrati, che avevano disposto una perizia, contestano loro di aver rimesso in circolazione mezzi che avevano già avuto problemi in passato. Non risultavano coinvolti invece gli operai addetti alla manutenzione. Una nuova indagine, più recente, ancora a carico di ignoti, oltre a esaminare nel dettaglio le caratteristiche degli autobus andati a fuoco, sta puntando, invece, sulle scelte gestionali effettuate per l'individuazione  dei fornitori dei pezzi di ricambio e sulle officine private cui sono appaltate alcune fasi della manutenzione. I reati ipotizzati sono sempre incendio con grave pericolo per l'incolumità pubblica e disastro colposo.